La felicità? Si trova guardando il cielo

Da un dialogo tra Padre Bernardo GIanni, abate di San Miniato al Monte, con Antonello Ghezzi: evento alla Galleria Vannucci

La felicità? Si trova guardando il cielo

Padre Bernardo e Antonello Ghezzi

Il dialogo tra i due già esisteva – ed è, anzi, dal 2009 la cifra del loro fare e proporre arte –, ma con "A due", capitolo terzo, questo dialogo si fa ancor più fitto, stavolta attorno al tema "Il dovere della felicità". La Galleria Me Vannucci ospita un nuovo appuntamento espositivo (inaugurazione domenica 13 ottobre dalle 11 alle 19.30), il terzo appunto della serie che vuole accostare due pensieri artistici, protagonista il duo Antonello Ghezzi. Tutto ha inizio a sua volta da un altro dialogo, accaduto con Padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. Ne scaturiscono opere quasi tutte inedite e pensate appositamente per questo viaggio alla Vannucci. A partire da "Direzioni", installazione composta da cinque semafori dove una serie di frecce colorate indica direzioni diverse, a volte persino opposte, rimandando all’idea del caos odierno che suggerisce strade e depistaggi verso la felicità. E poi "Seconda navigazione", una grande vela dipinta e mossa da un vento il cui nome cita Platone che coniò quel termine per descrivere l’esperienza di conoscenza verso la verità che rende liberi e felici.

Alle pareti fanno mostra di sé mappe di cieli incise su carta, con la ricostruzione scientifica della mappa delle stelle del 21 marzo 58, su Roma, ovvero quando è stato scritto da Lucio Anneo Seneca l’opera "De vita beata", del 21/3/300 a.C. su Atene, ovvero quando è stata scritta da Epicuro la "Lettera a Meneceo" (nota anche come "Lettera sulla felicità"), del 21/3/399 a.C., su Atene in memoria del processo a Socrate, avvenuto nel 399 a.C.

Un messaggio implicito quello di Antonello Ghezzi che vuol suggerirci come la felicità forse la si trovi proprio guardando il cielo. La mappa delle stelle dedicata a Seneca appare anche come incisione su specchio luminoso insieme ad altre mappe di cieli stellati, stavolta invece non scientificamente esatte, ma di fantasia e dipinte con calce su tela alluvionata e intelaiata. Del cielo vediamo sempre un pezzettino, parziale, dai colori diversi a seconda dell’ora, della posizione, delle nuvole o dell’inquinamento. Uno spicchio della vastità che ci unisce come mondo, se fossimo in grado di sentirci uniti. Le tele riportano le tracce dell’alluvione avvenuta in Romagna nella primavera del 2023.

"Il dovere della felicità è un paradosso – affermano i due artisti –, una questione, un grosso dubbio e un azzardo. Abbiamo il dovere di essere felici? E se così fosse, come esserlo? Forse verranno in aiuto le stelle, che accompagnano sempre la nostra ricerca e da sempre l’essere umano, a cavallo di una vela, alla ricerca della propria direzione. Si vorrà cambiare il mondo? Magari ecco che saremo felici". La mostra sarà visitabile fino al 30 novembre. Per informazioni e appuntamenti: 0573.20066 o 335.6745185.

linda meoni