I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Pistoia hanno eseguito ieri mattina un’ordinanza cautelare disposta dal gip del Tribunale di Pistoia, su richiesta della Procura, nei confronti di una commercialista pistoiese, per i reati di induzione indebita, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale, favoreggiamento, interessi privati del curatore e frode in processo penale e depistaggio.
Le indagini, svolte dalla Sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura, e avviate nei confronti di una società di legname della montagna pistoiese, fallita nel 2016, hanno permesso di accertare, così scrive la Guardia di Finanza nella nota diffusa ieri: "Un disegno criminoso di un imprenditore consistente nell’abbandonare la propria società, ormai in grave dissesto finanziario (oltre che gravata da ingenti debiti tributari), al fallimento per poi costituirne una nuova, sollevata da ogni pregresso carico debitorio, mediante l’utilizzo di più prestanome compiacenti con cui proseguire l’attività imprenditoriale". Nel corso delle attività investigative, spiegano ancora le Fiamme Gialle, è emerso anche: "Un singolare e inopportuno coinvolgimento del curatore fallimentare, commercialista della provincia di Pistoia, con l’imprenditore che, a seguito di successivi approfondimenti anche a mezzo di mirate attività di perquisizione e sequestro, permetteva di scoprire che il pubblico ufficiale (curatore), abusando delle sue funzioni, aveva indotto l’imprenditore a versare una consistente somma di denaro a favore della procedura fallimentare per definirla senza incorrere in sanzioni penali, percependo un rilevante compenso quale curatore".
I soggetti coinvolti sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per induzione indebita, reati tributari, bancarotta fraudolenta, falso e favoreggiamento.
All’imprenditore sono stati sequestrati beni per circa 800 mila euro. Al pubblico ufficiale, la commercialista Silvia Sarno, 51 anni, di Agliana, è stata applicata anche la misura restrittiva della libertà personale, arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Silvia Sarno è difesa dagli avvocati Giuseppe Castelli e Andrea Niccolai del foro di Pistoia.
"Al momento – ha commentato per noi l’avvocato Niccolai – dobbiamo esaminare le carte. Pensiamo di poter chiarire la posizione della nostra assistita che non ha conseguito nessuna utilità e ritiene di aver fatto il suo dovere".
l.a.