
Il disegno degli studenti dell’istituto Andreotti. in visita alla libreria ’Sopra. la Penna’
C’è un piccolo borgo in Garfagnana, Lucignana, dove, inerpicandosi su una stradina acciottolata, si può trovare una libreria che sembra uscita da una fiaba: un piccolo magico giardino con le tazzine che pendono dai rami, un minuscolo cottage che diventa enorme grazie a tutte le cose che puoi trovare lì, non solo libri ma marmellate letterarie, gioielli e addirittura libri muti! Questa libreria, dal nome Libreria sopra La Penna, entrata nell’elenco delle librerie più affascinanti d’Europa, è stata aperta il 7 dicembre 2019 grazie ad un’iniziativa di crowdfunding. Il 30 gennaio fu distrutta da un incendio ma le persone che l’amavano non si persero d’animo e ricostruirono questo luogo incantato dove recarsi per leggere, rilassarsi e magari bere una tazza di tè. La libreria è diventata sede di tante iniziative come Little Lucy, un festival letterario, e recandosi lì non è raro incontrare la sua creatrice, Alba Donati, poetessa e scrittrice.
Signora Donati, ha scelto lei di diventare scrittrice o è stata un’esigenza?
"Non è stata una scelta decisa a tavolino, è stata la conseguenza di una passione che avevo fin da bambina: leggere, tuffarmi nelle storie di altri, scoprire altri mondi. Scrivere, sì forse nasce da un’esigenza interiore e come conseguenza del desiderio di leggere". Qual è il suo libro preferito? Quale libro ci consiglierebbe?
"Il mio libro preferito è ’La storia’ di Elsa Morante che ho letto a 14 anni e, tutte le volte che la madre viene chiamata a scuola perché le devono dare una notizia terribile, piango. Un libro che darei oggi? I libri di Paolo Nori e anche i primi di Fabio Genovesi. Per la poesia darei flaconi del premio Nobel Wislawa Szymborska: è un ricostituente naturale".
Da cosa le viene l’ispirazione per scrivere le sue poesie?
"Da una cosa che rivela il suo lato nascosto, dalla felicità come dal dolore. Una grande poetessa russa, Anna Achmatova, diceva che non il dolore ma la volgarità e il pettegolezzo sono di ostacolo alla poesia".
Come hanno reagito gli abitanti del borgo alla presenza di visitatori sempre più numerosi?
"La maggior parte bene, poi c’è una minoranza che mi è ostile. Mi dispiace per loro".
Gli adulti ci dicono spesso di studiare quello che serve, soprattutto per l’inserimento nel mondo del lavoro: secondo questa prospettiva la poesia e la letteratura non servono, cosa ne pensa? "C’è un libretto molto interessante ’L’utilità dell’inutile’ di Nuccio Ordine che ci parla di questo. La letteratura ci aiuta a pensare, a riconoscere l’altro da sé, a capire quante verità ci sono, almeno una per ogni vivente".