PISTOIA
I numeri sono importanti, ma vanno anche saputi leggere e soprattutto interpretare. E così, tornando alla fotografia di area e ampliando la forbice temporale, non più il terzo trimestre ma i primi nove mesi del 2024, si legge una diminuzione generalizzata della produzione dell’1,6%, ovvero la metà di quanto avvenuto a livello italiano, prova di come l’area di riferimento di Confindustria Toscana Nord riesca comunque a resistere e a difendersi sicuramnte meglio che altrove. "Le imprese fanno indubbiamente fatica, il contesto internazionale è difficile - aggiunge Daniele Matteini (nella foto) allargando la visione oltre i confini provinciali –. Complicato prevedere cosa accadrà con il cambio al vertice degli Stati Uniti, seppure al momento i mercati finanziari abbiano accolto bene l’elezione di Trump. Ma l’economia reale ha dinamiche molto diverse".
"L’area Lucca-Pistoia-Prato concentra negli Stati Uniti d’America l’8% del valore del proprio export: una quota significativa quindi, ma comunque non enorme, corrispondente a ottocento milioni di euro – conclude il presidente di Confindustria Toscna Nord –. Il 40% di questi è rappresentato dalla meccanica, il 23% dal comparto moda, il 15% dagli alimentari, il 6% dalla carta e altrettanto da lavorazioni di prodotti non metalliferi. A prescindere da questi scenari, il nostro Paese deve lavorare per essere più competitivo dimostrando maggior coraggio e muovendosi in direzione dello sviluppo e della crescita".
l.m.