
La minaccia della processionaria "I nidi vanno tolti entro maggio"
Allarme processionaria nel Comune di San Marcello Piteglio, nonostante le segnalazioni all’assessorato e le rassicurazioni ricevute non ci sono stati interventi per la bonifica dei numerosi nidi di processionaria individuati lungo diversi chilometri nella zona tra San Marcello e Maresca. L’area dove sono stati individuati i nidi dell’insetto, particolarmente pericoloso per gli animali che, venendoci a contatto rischiano la morte, inizia dove la strada provinciale 18bis confluisce nella Statale 66, (che congiunge la Montagna con Pistoia) per fermarsi al tristemente noto viadotto di Maresca, incolpevolmente balzato da cinque anni all’onore delle cronache per la chiusura decretata dalla Provincia di Pistoia. Quelli particolarmente visibili, essendo su piante poste al bordo della strada, sono una decina ma, gettando lo sguardo poco oltre se ne possono individuare diversi. La pericolosità in caso di contatto, è particolarmente nota ai possessori di animali domestici ma, visti gli effetti sull’uomo, non viene trascurata nemmeno dai camminatori abituali.
"La Processionaria del pino – si legge sul sito della Regione Toscana – è una farfalla le cui larve (o bruchi) si sviluppano su conifere, ed in particolare sui pini. Allo stadio larvale questo insetto oltre a danneggiare le piante può causare gravi danni alla salute di persone ed animali a sangue caldo, provocando l’insorgenza di reazioni epidermiche e allergiche". Facile l’individuazione dei nidi che si presentano come palle biancastre posizionate nelle zone più soleggiate della pianta.
I problemi che possono nascere una volta venuti a contatto con l’insetto sono dovuti alla presenza sul dorso della larva di peli urticanti a forma di arpione, che servono a proteggerla dai predatori. Uno degli aspetti più temibili di questi peli è che si staccano facilmente dal corpo della larva ed essendo estremamente piccoli, possono essere trasportati dal vento: il loro potere urticante permane per almeno due anni. È consigliata la distruzione dei nidi prima del mese di maggio, quando avviene la schiusa delle uova e si iniziano a vedere le lunghe processioni così pericolose come descritto. "La lotta obbligatoria questo insetto-informa la Regione Toscana- in relazione all’ambito di interesse vede protagonisti il Servizio Fitosanitario e il sindaco territorialmente competenti".
Andrea Nannini