
Sono passati vent’anni da quel maledetto 3 giugno 2000, quando a Caprino Veronese si fermò il cuore di Fabio Danti. L’indimenticato campione della nostra montagna morì durante la cronoscalata Caprino-Spiazzi: Danti perse il controllo della propria Osella all’ultima curva, cento metri prima del traguardo, uscendo di strada ad altissima velocità e finendo contro un albero. Nonostante vent’anni siano trascorsi, il ricordo di Fabio Danti resta assolutamente presente in quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Una persona grande, non solo dal punto di vista sportivo, ma anche umano. Una persona semplice, legata alla famiglia, ai valori, al lavoro e allo sport. L’automobilismo in primis, ma anche lo sci, soprattutto nelle vesti di llenatore.
Nonostante le difficoltà legate al coronavirus, i genitori Giampiero e Giancarla hanno voluto far celebrare una messa in suo ricordo, domani alle 17 a Cutigliano proprio nel piazzale che porta il nome dello sfortunato campione. La famiglia di raccomanda di indossare la mascherina e di rispettare il distanziamento: è stato chiesto il permesso alle autorità ma resta fondamentale il rispetto delle ormai conosciute norme di sicurezza per evitare il diffondersi del Covid-19.
Davide Costa