ANTONIO MANNORI
Cronaca

Incidente, la morte di Gianluigi Parenti. Ciclismo in lutto, era la guida del Team Sestese

L’ultima apparizione sull’ammiraglia della società alla Firenze-Empoli

La scena dell'incidente e, nel riquadro, la vittima

La scena dell'incidente e, nel riquadro, la vittima

Pistoia, 4 marzo 2024 – La tragica morte di Gianluigi Parenti fa piombare nel lutto il ciclismo toscano. Proprio la scorsa settimana ci aveva illustrato la sua squadra dilettanti, l’Etruria Team Sestese-Amore&Vita con sede a Signa dove abitava, della quale sua moglie Anna Lemmi è la presidentessa e lui non solo il direttore sportivo, ma anche il coordinatore tecnico e team manager.

Gianluigi, per tanti anni macchinista di treni delle Ferrovie dello Stato, ha sempre avuto la passione per il ciclismo. Prima come atleta poi per tanti anni alla guida di formazioni della Ciclistica Sestese della quale era presidente onorario il compianto Alfredo Martini.

Lasciata la società rossoblù di Sesto Fiorentino, Parenti decise di continuare la sua attività di direttore sportivo allestendo una squadra alla quale diede la denominazione di Etruria Team Sestese.

Ebbe la soddisfazione di conquistare successi e piazzamenti con la sua squadra, ma anche quando le cose non andavano bene in quanto a risultati, aveva continuato il proprio appassionato impegno, ricordando sempre anche il figlio Massimiliano che troppo presto se ne era andato per sempre lasciando nel dolore i genitori.

Ogni giorno da quando morì il figlio, Gianluigi e la moglie si recavano al cimitero di San Miniato di Signa per un saluto a Massimiliano.

Nel 2022 Gianluigi fu coinvolto in un pauroso incidente sull’Autosole nei pressi del casello di Firenze Sud mentre tornava in ammiraglia da Roma dove era stato all’aeroporto di Ciampino a prelevare un corridore russo.

Dalla corsia opposto un mezzo pesante abbattendo la protezione in cemento finì nella corsa lungo la quale viaggiava Parenti. Con una frenata riuscì ad evitare lo scontro, anche se il mezzo sul quale viaggiava riportò seri danni mentre lui che si trovava alla guida, sua moglie Anna e l’atleta russo riportarono contusioni e fratture.

L’ultima gara disputata alla guida dell’ammiraglia era stata la Firenze-Empoli dell’ultimo sabato di febbraio. Un direttore sportivo appassionato, che amava esprimere le sue opinioni con grande franchezza, conosciuto ed apprezzato da tutti non solo nel ciclismo toscano, in quanto spesso affrontava le trasferte per andare a gareggiare con i suoi atleti anche in altre regioni.