La Piana ha tremato. I torrenti al limite. Poi l’allarme rientra: "Ma serve un bacino"

La paura a un anno dall’alluvione che mise in ginocchio Quarrata e Catena. Diverse vie transennate. Manetti (Legambiente): "Occorrono opere".

La Piana ha tremato. I torrenti al limite. Poi l’allarme rientra: "Ma serve un bacino"

Daniele Manetti, presidente di Legambiente Quarrata

Un’altra nottata di ansia per i cittadini di Quarrata quella tra giovedì e venerdì, a causa delle forti piogge che hanno rinnovato il brutto ricordo dell’alluvione di quasi un anno fa. La pioggia persistente ha provocato allagamenti nelle strade in varie zone della città, come in via del Falchero, in via del Casone, in via Vecchia Fiorentina nei pressi della Madonna dei Porciani, dove avvengono ormai quasi sistematicamente. L’acqua ha iniziato a invadere le carreggiate intorno alle 22 creando disagi per i residenti. Le strade sono state transennate durante il giro di controllo sul territorio del sindaco Gabriele Romiti, con il vice sindaco Patrizio Mearelli, l’azienda della reperibilità del Comune e volontari della Croce Rossa. Paura per il torrente Fermulla che intorno alla mezzanotte aveva raggiunto il ponte di San Lorenzo, facendo temere la fuoriuscita dall’alveo. Fortunatamente dopo circa un’ora il livello del torrente - la cui rottura dell’argine causò il 2 novembre 2023 l’alluvione del centro cittadino - ha iniziato a calare, facendo tirare un sospiro di sollievo ai cittadini di Quarrata. Continuo il tam tam sui social dove sono state postate fino alle prime ore del mattino foto e video delle varie situazioni di rischio, con le informazioni per chi in macchina doveva percorrere strade allagate. L’incognita di come si sarebbe risolta l’allerta meteo arancione ha preoccupato i cittadini di una città dove è ancora troppo fresca la ferita dell’alluvione di undici mesi fa, quando oltre al Fermulla anche lo Stella inondò la frazione di Catena per la rottura dell’argine. Ma a causare gli allagamenti sono anche le acque basse che provengono da Pistoia.

"Le cause degli allagamenti sono di diversa natura – ha sottolineato ancora una volta Daniele Manetti presidente di Legambiente Quarrata, che nei giorni scorsi ha partecipato a una riunione con l’amministrazione, i tecnici del Consorzio Medio Valdarno e del Genio Civile di Pistoia, per parlare della possibilità di dragare l’alveo del Fermulla in modo da aumentarne la portata – sono varie le tipologie di alluvioni che si sono verificate sul territorio quarratino e altrettanto varie sono le criticità. Ribadisco quello che ho sempre detto, che ognuno deve agire per ciò che è di sua competenza. ma finché a Pistoia non verrà fatto un bacino che mantenga l’acqua e la faccia defluire lentamente i nostri problemi non verranno risolti".

D.G.