
Percorrere la strada Pistoia- Riola? Ogni volta è un percorso a ostacoli. Dove questi ultimi sono rappresentati dalle buche diffuse e marcate che costellano buona parte del tracciato. Abitanti e frequentatori della valle della Limentra non ne possono più di questo abbandono. E una denuncia arriva da Paolo Gioffredi, componente dell’associazione per lo sviluppo turistico di Torri, con una lettera inviata al nostro giornale. "La strada provinciale Pistoia-Riola che parte da Candeglia e collega tutti i paesi della Valle della Limentra orientale – scrive – è rimasta l’unica via di collegamento con questa valle, perché vicino Badi da mesi c’è una frana e quindi quella strada è chiusa. Nonostante l’importanza di questa arteria il fondo stradale versa veramente in pessime condizioni". Una situazione che si protrae da molto tempo. E che crea enormi disagi per tutta la vallata. "Abitanti della zona lamentano l’abbandono da oltre quattro anni, segnalando la pericolosità di questo fondo stradale – si legge ancora nella lettera, che poi scende nel concreto dei problemi –. Salendo da Pistoia, in località La Cascina c’è una grossa buca in mezzo alla strada, protetta con un cartello di lavori in corso che le fa da ‘tappo’. E’ molto pericolosa perché il cartello si vede all’ultimo momento". Insomma, un cartello nel bel mezzo della carreggiata non elimina il pericolo, anzi.
"Proseguendo di circa due chilometri, sotto la stazione forestale di Acquerino, ancora buche sparse – riprende –. Andando avanti di tre chilometri si arriva in località Ponte delle Valli, dove ci sono quattro buche profonde impossibili da scansare e riempite di acqua. La fitta vegetazione che non viene più curata e l’acqua sull’asfalto, o meglio di quel poco che ne resta, rendono invisibili le profonde buche". E sta di fatto che diverse persone, prendendo una buca in pieno con una ruota della macchina, hanno spaccato una gomma e storto il cerchione. "Un danno da non sottovalutare – riprende Gioffredi –. Ci sono caduti dei ciclisti, perché le buche non si vedono. Per ora non c’è stato nessun ferito, ma solo per caso. Però c’è da segnalare che dopo tanti anni sono state fatte le strisce laterali: non era forse meglio sistemare il fondo e poi procedere con la segnaletica?". Si arriva dunque al piccolo paese di Monachino: "ancora buche dove sono caduti dei ciclisti. E poco dopo, passando in provincia di Prato, c’è un restringimento della carreggiata per caduta massi da circa tre anni. Anche qui tutto fermo". Quindi l’appello di Gioffredi: "Quando si parla di valorizzare la montagna, ma non si mantiene una discreta viabilità, vuol dire abbandonarla al suo destino".
Elisa Valentini