PATRIZIO CECCARELLI
Cronaca

La protesta dei metalmeccanici. Sciopero e presidio alla Hitachi

Mancato rinnovo del contratto: Fiom, Fim e Uilm chiedono aumento dello stipendio e riduzione dell’orario

Mancato rinnovo del contratto: Fiom, Fim e Uilm chiedono aumento dello stipendio e riduzione dell’orario

Mancato rinnovo del contratto: Fiom, Fim e Uilm chiedono aumento dello stipendio e riduzione dell’orario

PISTOIANuovo sciopero di tre ore e presidio ieri davanti allo stabilimento Hitachi di Pistoia, per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici, dopo la rottura delle trattative con Federmeccanica-Assistal. Le richieste delle organizzazioni sindacali di categoria Fiom, Fim e Uilm, per quanto riguarda la parte salariale, sono di un aumento di stipendio che per il quinto livello è di 280 euro al mese per tutto il prossimo triennio, ma viene chiesta anche una riduzione dell’orario di lavoro che tenga conto della diversa gestione dei processi innovativi, come l’avvento dell’intelligenza artificiale.

"Federmeccanica – spiega Stefano Angelini, segretario generale della Fiom Cgil – non ha accettato nulla della nostra piattaforma, tanto che hanno presentato una loro contro-piattaforma e solo su quella sono disposti a discutere. Questo per noi è inaccettabile, perché le piattaforme da sempre le presentano i lavoratori e le lavoratrici, attraverso il voto. Per noi è utile ripartire da una discussione e chiediamo attraverso questi scioperi che Federmeccanica riconvochi un tavolo e sia pronta quanto prima a riprendere la trattativa".

Per Laura Baroncelli della Fim Cisl Toscana, "la prima richiesta che rivolgiamo a Federmeccanica è di rimettersi al tavolo della trattativa e che vengano analizzate le richieste sindacali, soprattutto gli aumenti salariali, che per adesso Federmeccanica ci sta negando. Poi c’è la parte normativa, che va affrontata perché per noi ha un’enorme importanza".

"Le richieste contenute nella piattaforma che abbiamo sottoposto ai lavoratori qualche mese fa e che ha ottenuto il 98% di adesioni – afferma Simona Gigetti, segretaria territoriale Uilm Uil Pistoia – guardano allo sviluppo del mondo del lavoro, che si sta notevolmente modificando. Federmeccanica ci ha proposto una propria piattaforma, che non è assolutamente accettabile, perché contiene delle proposte che ci riportano indietro di 20 anni. Le organizzazioni sindacali in quersto sono più avanti delle aziende, noi vogliamo più salario e riduzione dell’orario di lavoro e più welfare, perché le condizioni di lavoro sono cambiate, le buste paga non sono più adeguate al lavoro in fabbrica e hanno perso gran parte del potere d’acquisto.

Continua Ginetti "Oggi l’orario normale nelle aziende è di 8 ore, noi chiediamo che venga ridotto almeno di mezz’ora o un’ora. Serve anche una diversa gestione dei processi innovativi, tenendo conto anche dell’avvento dell’intelligenza artificiale".

Patrizio Ceccarelli