
Nel 2019, il papa annunciò una sede della ’Schola Occurentes’. Aperta a Pistoia sul modello di quella da lui fondata a Buenos Aires.
PISTOIAUna scuola voluta proprio da Papa Francesco è la testimonianza più concreta che lega Pistoia alla figura del pontefice appena scomparso. Proprio Bergoglio, nel 2019, aveva annunciato l’apertura nella nostra città di una nuova sede della "Schola Occurentes", la scuola che egli stesso aveva fondato a Buenos Aires. Da allora giovani, non solo pistoiesi, si incontrano all’interno di Santa Maria degli Angeli nel vicolo San Michele poco distante dal teatro Manzoni, per formarsi attraverso il dialogo, l’incontro, la conoscenza di sè, i linguaggi universali come la musica e l’arte. Pistoia è quindi una delle sedi internazionali, che furono presentate dal pontefice in piazza San Callisto a Roma, nel corso di una cerimonia a cui aveva al tempo partecipato anche il vescovo Fausto Tardelli. "Credo si tratti di una vera benedizione del cielo per la nostra diocesi e per la città di Pistoia – commentava Tardelli dopo l’annuncio– inaspettata, come tutte le sorprese del Signore".
Le Scholas sono operative in Argentina, Messico, Paraguay, Spagna, Italia, Città del Vaticano, ma l’organizzazione, grazie alle collaborazioni avviate con altre realtà, opera in 190 Paesi e in circa 445mila scuole e reti educative associate.L’apertura della sede pistoiese si deve in gran parte a Madre Ana, badessa del monastero delle Benedettine che oggi non si trova più in città e che all’epoca scrisse al Papa per proporre Pistoia. "Sono originaria della parrocchia San Josè de flores, la stessa di Papa Francesco. Pur vivendo in Italia da cinquant’anni – aveva spiegato nel 2019– ho sempre seguito con grande interesse l’esperienza che stava maturando nella mia città, la rivoluzione pedagogica della ‘scuole dei vicini’, che cercavano di abolire le barriere fra le persone creando momenti d’incontro, per fare scoprire ai giovani la propria identità, per prepararli a incontrare gli altri. Così, vedendo che la comunità del nostro monastero non stava crescendo come numero di vocazioni, ho deciso di scrivere al Papa per proporci". Dopo poco tempo l’annuncio dell’apertura, l’eredità lasciata ai pistoiesi da Papa Francesco.
Michela Monti