La sfida della casa. Pistoia ’tiene botta’. Si riducono gli sfratti. Male il fondo sociale

Pesa l’azzeramento dei contributi nazionali per affitti e morosità incolpevole. Ma quasi tutte le richieste di aiuto pervenute sono state comunque accolte.

La sfida della casa. Pistoia ’tiene botta’. Si riducono gli sfratti. Male il fondo sociale

L’esecuzione di uno sfratto (archivio)

Due voci particolarmente controverse, e di indubbio impatto, per quel che riguarda la valutazione di come si vive la propria abitazione in Toscana arrivano dai dati che emergono sui contributi affitti e sugli sfratti che etichettano Pistoia e la provincia con valori contrastanti: dall’essere il territorio dove, nel differenziale fra 2021 e 2022, gli sfratti sono calati maggiormente a livello regionale (-24,7%), al rimanere a metà del guado per quanto concerne le richieste ammesse per i contributi all’affitto.

I fattori sono molteplici, come viene ricordato nel 13° rapporto "Abitare in Toscana", che vanno a connettersi anche ad un "inverno demografico" generalizzato che riguarda tutti e si ripercuote su stipendi sempre più bassi e nuclei familiari senza figli che hanno maggiori difficoltà ad andare avanti a causa di lavoro precario e quant’altro.

Tornando ai numeri duri e crudi, per quanto concerne il contributo sugli affitti va ricordato che, nel 2023, è stato azzerato per quel che riguarda le risorse nazionali con un segno meno di oltre 20 milioni di euro e ci si è dovuti basare, complessivamente, su 12 milioni e 124mila euro. In questa cifra la nostra provincia è riuscita a soddisfare 1691 richieste, 331 sono state rifiutate con l’83% di accettazione: un valore comunque positivo alle spalle di Grosseto che comanda (87%), davanti a Pisa, Massa, Lucca ed Empoli (84%).

Fra le domande ammesse al contributo degli affitti, il fabbisogno pro-capite medio non cambia molto da una parte all’altra del Serravalle: nell’area Pistoiese su 991 che hanno avuto il via libera c’è stato un fabbisogno complessivo di 2 milioni e 619mila euro (2643,21 euro a testa) mentre in Valdinievole si è arrivati a un milione e 855mila euro totale con un valore medio pro-capite di 2650 euro.

A livello di fondo sociale, però, c’è un dato sicuramente più preoccupante per il nostro territorio: nel rapporto si fa un raffronto fra 2020 e 2022 per quanto concerne il fabbisogno complessivo, quello coperto e le erogazioni totali. Qui, purtroppo, si scopre che Pistoia è all’ultimo posto, superata nel triennio da Empoli, Arezzo e Livorno che gli stavano dietro, per un valore assoluto di poco superiore ai 5 milioni di euro. Di contro, su questa voce, le domande ammesse al fondo sono cresciute molto nell’ultimo triennio e per Pistoia sono passate dal 66% al 90%.

C’è, poi, il capitolo sfratti. A Pistoia nel 2022 ce ne sono stati 229, con un calo rispetto al 2021 del -24,7% ovvero il migliore di tutta la Toscana mettendosi davanti a Lucca (-20,4%), Siena (-20%). Qui, in teoria, dovrebbe venire in aiuto il fondo nazionale destinato agli inquilini morosi incolpevoli ma lo stop ai finanziamenti governativi sia nel 2022 che nel 2023 ha complicato tutto lo scenario: le situazioni maggiormente critiche in provincia si registrano, oltre che nel capoluogo, ad Agliana, Montale e Quarrata.

Avvenimenti che accadono quando non si è più in grado di pagare la rata dell’affitto e le motivazioni, in questi frangenti su scala regionale, sono alquanto dirimenti: nel 22% dei casi perché l’intestatario entra in cassa integrazione, il 21% per licenziamento e il 18% per mancata riconferma del contratto a tempo determinato. Numeri e considerazioni che ben si sposano con il forte lavoro precario che c’è dalle nostre parti.

S.M.