La storia del Bellucci in un libro. Ricostruita da Solinas dal 1922

Presentato a Agliana il libro "Stadi di Toscana" di Sandro Solinas, che racconta la storia del calcio toscano e del Bellucci, inaugurato nel 1974.

La storia del Bellucci in un libro. Ricostruita da Solinas dal 1922

Da sin: Mazzetti, Benesperi e Solinas

Presentato ieri mattina, nella saletta del teatro Moderno, il libro "Stadi di Toscana-La storia del calcio toscano attraverso i suoi templi" di Sandro Solinas: un viaggio attraverso cinquanta impianti della Toscana che passa anche dal Bellucci di Agliana. Con l’autore c’erano il sindaco Luca Benesperi e Lorenzo Mazzetti (presidente Am Aglianese). Un incontro a completamento delle iniziative per i 50 anni dello stadio comunale Germano Bellucci, di via Giovannella, inaugurato il 12 settembre 1974 con l’amichevole Aglianese-Fiorentina. E oggi, domenica 29, dalle 15 alle 19, con la "Festa dello sport" al parco Pertini, una ventina di associazioni faranno provare le varie discipline a bambini e adulti. La storia del Bellucci ricostruita da Sandro Solinas parte dal 1922, quando il calcio arrivò ad Agliana con il giovane militare Tarquinio Melani che portò in paese due palloni presi in prestito dal suo maresciallo al distretto di Pistoia, dove prestava servizio. L’interesse e l’entusiasmo furono immediati: un anno dopo nasceva l’Associazione Calcio Aglianese, su iniziativa del cavalier Pindaro Palandri, possidente locale e sindaco del paese. Non c’era un regolare terreno di gioco e fu scelto di disputare le gare sul vecchio campo del Mercato, nel centro di San Piero, concesso dal cavalier Anacreonte Palandri, padre di Pindaro. Al tempo era un’area di mercato il giovedì (dedicato al bestiame) e il sabato. Nel dopoguerra il campo sportivo fu intitolato a Germano Bellucci, ex giocatore dell’Aglianese ucciso dalle truppe tedesche a Klana, in Croazia, il 19 settembre 1943. Nel 1974, con l’Aglianese in serie D, venne inaugurato il nuovo stadio comunale nell’area dove si trova adesso e ancora intitolato a Germano Bellucci. Solinas (nato a Pisa e cresciuto a Roma, che da oltre 15 anni si occupa di storia degli stadi di calcio in Italia) ha evidenziato che il Bellucci di Agliana è tra i pochi stadi italiani che hanno mantenuto la stessa intitolazione cambiando luogo. Resta intitolata a Bellucci anche l’area del vecchio campo sportivo in centro, sede della popolare fiera di giugno (in concomitanza con i festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo) fino alla metà degli anni Novanta e (con il trasferimento della fiera in Carabattole), adibito a parcheggio e sede dei due mercati settimanali. Tra i presenti in sala Simonetta Bellucci (nipote di Germano) e l’ex sindaco di Agliana Marco Giunti il quale, pur non facendo parte all’epoca dell’amministrazione, ha ricordato che il terreno per il nuovo stadio in via Giovannella fu individuato a metà degli anni Sessanta.

Piera Salvi