SAVERIO MELEGARI
Cronaca

La testimonianza diretta: "Ora gli aiuti non bastano"

Il racconto: "Il reddito di cittadinanza aiutava a condurre una vita ’normale’"

Un aspetto decisamente curioso, e significativo, che è emerso all’interno dell’ottava edizione del report "Le povertà e l’inclusione sociale in Toscana" è quella di aver studiato il fenomeno attraverso la percezione che le persone hanno delle politiche di contrasto che vengono utilizzate. Questo perché, già dal 2019, erano state avviate delle rilevazioni su questo tipo di fenomeno e come le famiglie riescono a reagire ad imprevisti, aumento dei prezzi, affitti e molto altro. Tra le intervistate, la pistoiese Sandra (nome di fantasia), che rientra – questi sono dati effettivi invece – in una fascia d’età fra 31 e 45 anni, vive in una casa popolare con un figlio minorenne mentre ne ha un secondo altrove, ha il sostentamento dell’assegno unico ed è disoccupata. E’ da questa base che racconta com’è la sua vita. "Mi ritengo, e siamo, persone umili – ammette –. Se fossero un pochino più sostanziosi i redditi che vengono offerti in situazioni familiari del genere, magari riusciremmo a condurre una vita più decente".

Nell’arco dei cinque anni analizzati, c’è stato anche il tentativo di andare a lavorare. "Ma la paga che mi veniva offerta era veramente molto bassa – aggiunge Sandra – e, a conti fatti, non mi conveniva nemmeno sapendo che dovevo arrivare fino a Montemurlo: considerando che, dalla periferia, dovevo andare prima in città, portare la bimba all’asilo e da lì, successivamente, andare sul posto di lavoro e tornare. Ecco perché, alla fine, anche queste situazioni diventano delle rimesse". Alla fine Sandra, dopo 15 anni di attesa, è riuscita a diventare un’assegnataria di casa popolare ma oggi rimpiange il reddito di cittadinanza. Nonostante l’etichettatura che ne conseguiva. "Quello mi è servito tanto, di sicuro per far mangiare i miei figli, così come me stessa e per condurre una vita ’normale’ – aggiunge ancora Sandra –. Sono stati soldi che durante la pandemia ho messo da parte fortunatamente perché quei pochi euro che potevamo prelevare sono stati utili. Purtroppo chi beneficiava del reddito era un cittadino di serie B, perché non ti fornivano un bancomat normale ma uno giallo e blu con una scritta ad hoc, come essere dei tesserati: quando vai a pagare e lo tiri fuori magari ti vergogni pure e dà fastidio. Sono sincera, era una cosa un po’ disturbante".

Saverio Melegari