Alla fine si dimette anche la dirigenza dell’Us Pistoiese 1921. Nello specifico, parliamo di Achille Totaro, Raffaele Auriemma e Stefano Nencioni. Una decisione comunicata tramite una nota dove si mette su bianco anche il naufragio della trattativa per la cessione della società alla cordata rappresentata dall’imprenditore americano Tighe Noonan e dal dirigente finanziario Alessandro Enginoli. "Lo smantellamento della squadra e l’allontanamento dello staff tecnico dovuto alle inadempienze della proprietà, hanno fatto saltare la trattativa con la cordata italo americana che stavamo portando avanti – fanno sapere i tre ex dirigenti del club –. La cessione dell’Us Pistoiese 1921 e garantire alla città calcistica un futuro dignitoso e roseo erano i motivi per cui ancora stavamo rispettando gli impegni da noi assunti nel luglio scorso, quando gli scenari erano di ben altro tenore. Pertanto, il direttore generale Raffaele Auriemma, il club manager Stefano Nencioni e il consulente per le relazioni istituzionali Achille Totaro, si dimetteranno dalle rispettive cariche, costretti a prendere atto che ogni sforzo fatto per salvare la società si scontra con inadeguatezza e inadempienze, che vanno al di là di quanto da noi conosciuto".
"La proprietà, senza alcun tipo di condivisione e confronto, persiste nel suo atteggiamento di sfida, non rispettando alcun tipo di impegno, smantellando la squadra e decidendo di far scendere in campo i calciatori dell’Under 17, molto bravi e volenterosi, ma non adatti per caratteristiche fisiche ed esperienza, ad affrontare un campionato di serie D – aggiungono, attaccando De Simone –. L’impegno scritto della proprietà di saldare ogni spettanza economica entro il 5 dicembre scorso non è stato mantenuto e non ci sono più scuse, giustificazioni, attenuanti. Soprattutto ora che il comportamento della proprietà ha fatto saltare la possibile trattativa per la cessione.
L’interessamento per l’acquisto dell’Us Pistoiese 1921 era reale e concreto – concludono Totaro, Auriemma e Nencioni –, ma senza il suo ’patrimonio’, ovvero il parco giocatori, la società ha perso ogni appetibilità e siamo costretti a prenderne atto. Con la speranza di tempi migliori per una società gloriosa e per una tifoseria che meriterebbe ben altri palcoscenici".