ELISA
Cronaca

La verità? Vince chi va a votare

Elisa

Capobianco

L

’ultima volta, per quanto riguarda le amministrative a Pistoia, non andò granché bene sul fronte dell’esercizio della democrazia. Alla tornata elettorale del 2017 il dato più mortificante, infatti, fu proprio quello dell’affluenza. A livello cittadino ben 45 elettori su 100 decisero di disertare le urne, prefendo all’impegno con la politica molto probabilmente il mare o le scampagnate al fresco. L’asticella al primo round si fermò ad un sonoro 55,62 per cento riuscendo a battere – in negativo – il risultato già non particolarmente entusiasmante del 2012. In quell’ultima occasione il responso unanime fu duro, di quelli che lasciano l’amaro in bocca anche a distanza di anni: "Le elezioni non hanno appassionato i pistoiesi". Guardando al passato, il primo e più sincero augurio da farsi, quindi, è che stavolta il sentimento sia diverso. Che – anche e soprattutto dopo un biennio così difficile segnato da più di un’emergenza mondiale – i pistoiesi abbiano capito quanto sia importante prendere posizione e decidere. Perché giocare un ruolo attivo oggi, andando al seggio, significa avere voce in capitolo domani sulle faccende che riguardano tutti noi. Una cosa va riconosciuta a onor del vero. I nove candidati a sindaco c’hanno messo, tutti e ognuno a modo suo e con il proprio modo, il cuore per raccontare agli elettori come immaginano Pistoia nel futuro e disegnarne i contorni ben oltre il quinquennio. Tutti uniti – almeno in quello sì – nella convinzione che la città abbia infinite potenzialità, alcune ancora da mettere a fuoco altre già ben delineate, e che meriti di risplendere nella bella Toscana.

L’altro augurio da farsi è che chi – lunedì o tra due, a seconda di come andranno le cose – si troverà ad avere l’onore di sedere a Palazzo di Giano lo faccia con orgoglio e lealtà nel nobile intento di essere il sindaco di tutti. Anche di chi non l’ha votato!