I giudici della Corte d’Appello di Firenze hanno respinto la richiesta di concordato presentata dai legali di uno dei due ragazzi pistoiesi accusati di aver stuprato e poi ripreso con un video sul cellulare una minorenne. I fatti sarebbero avvenuti in un vicolo del centro storico di Pistoia, nell’agosto del 2020. All’epoca della vicenda i due ragazzi erano poco più che maggiorenni. Le indagini, dopo la denuncia alla polizia, erano state coordinate dal sostituito procuratore Giuseppe Grieco, poi il caso è passato al Tribunale di Firenze, in quanto oltre al reato di violenza sessuale era contestato anche quello della produzione e diffusione di materiale pedo-pornografico: il video della ragazzina abusata sarebbe stato trovato nella memoria del cellulare di uno dei due giovani.
In primo grado, le condanne erano state di 2 anni e 4 mesi (valutato il minore coinvolgimento) per uno dei giovani, difeso dagli avvocati Andrea Mitresi e Gabriele Bordoni, e di 3 anni e 2 mesi per l’altro, difeso dagli avvocati Michele Passione e Cecilia Turco, che avevano poi presentato una richiesta di concordato per beneficiare di una riduzione di pena, chiedendo che venissero riconosciute le attenuanti generiche nella loro massima estensione, così da arrivare a una condanna a due anni e sei mesi. Richiesta approvata dalla Procura Generale della Corte d’Appello. Ma i giudici della Corte d’Appello l’hanno respinta: la sentenza è attesa per il prossimo due dicembre. Soddisfatti gli avvocati di parte civile, Gianmarco Romanini e Sofia Nesti. "La nostra assistita oggi (ieri per chi legge) – hanno commentato – si è sentita ascoltata e compresa. Si tratta di un primo passo importante per noi".
Una vicenda, questa, che ha scosso molto anche la comunità pistoiese. Ieri mattina, proprio in piazza della Sala, è apparso uno striscione di solidarietà alla ragazza, con la scritta "Sì al consenso. No alla cultura dello stupro". Dall’altra parte, proprio al termine dell’udienza davanti ai giudici di Firenze, invece, l’avvocato Cecilia Turco, difensore di uno dei giovani imputati, e presidente dell’Ordine degli avvocati di Pistoia, sarebbe stata oggetto di una dura aggressione verbale da parte di un gruppo di parenti ed amici della ragazza, che si sono presentati in aula. "Sono stata aggredita per il solo fatto di essere un avvocato donna che difende uno ’stupratore’. Ritengo questo fatto gravissimo – commenta l’avvocato Turco – per due motivi. Innanzitutto perché l’accertamento dei fatti non può e non deve essere condizionato dalla rappresentazione mediatica della vicenda, ma deve avvenire unicamente nell’aula di giustizia. In secondo luogo, nella mia veste di rappresentante dell’avvocatura pistoiese, è inaccettabile qualsivoglia attacco alla funzione difensiva e al ruolo costituzionale dell’avvocato nella tutela del diritto di difesa di ogni individuo".
Martina Vacca