L’accoglienza non ingrana. Bando prefettura deserto

Niente da fare anche per il quarto tentativo di rintracciare nuove strutture

L’accoglienza non ingrana. Bando prefettura deserto

L’accoglienza non ingrana. Bando prefettura deserto

Bando andato deserto, puntata numero quattro. Passa il tempo ma, di fronte a modalità di approccio alle manifestazioni d’interesse che non cambiano minimamente, l’esito finale è poi lo stesso. E’ notizia di ieri che l’accordo quadro promosso dalla Prefettura di Pistoia, e che passa attraverso la piattaforma online del sistema telematico Start, per "l’affidamento del servizio di gestione di centri di accoglienza costituiti da centri collettivi fino a 50 posti per un fabbisogno presunto di posti pari a 150 per la Prefettura" non ha prodotto nessuna richiesta da parte dei possibili operatori interessati. Una procedura che era stata aperta lo scorso 10 agosto dopo che la precedente, sulla stessa falsariga, si era chiusa una settimana prima ed aveva dato lo stesso esito: nessuno aveva presentato alcun tipo di domanda in merito. In sostanza, il bando servirebbe per andare ad alleggerire la pressione che c’è sul tema dell’arrivo dei migranti in Toscana, nel suo complesso, che oramai non può più essere demandato a strutture pubbliche – o legate alle amministrazioni locali – ma che dovrebbe vedere la partecipazione del privato.

In questo caso si parlava di centri che potevano dare spazio a 50 persone ciascuno per un totale complessivo di 150 posti-letto per chi ha bisogno di tutto al momento dell’arrivo in Italia: tre distinte strutture, quindi, ma riferibili ad un unico soggetto. Il tutto, per un periodo di dodici mesi di durata dalla firma della stipula e rinnovabile per un ulteriore anno qualora si fossero registrate emergenze e richieste specifiche. In precedenza sono andati deserti altri bandi riguardanti, complessivamente, la sistemazione di 350 migranti sotto un unico soggetto gestore ed un altro rivolto esclusivamente agli under18 che si ritrovavano, una volta arrivati in Italia, senza più una famiglia. Un percorso, quello dell’accoglienza, che pertanto resta accidentato a queste latitudini: se, da un lato, negli ultimi giorni l’emergenza effettiva sembra essere in parte rientrata, visto che non ci sono più state riunioni fra sindaci e Prefettura, è altrettanto vero che si corre il rischio di farsi trovare impreparati di fronte ad ondate massicce, ed improvvise, di arrivi.

S.M.