Commozione, tantissima commozione. E non poteva essere altrimenti. Il funerale di Laura Porta, la 37enne - all’ottavo mese di gravidanza - stroncata da un improvviso malore nella giornata di domenica scorsa, ha generato nella comunità pistoiese e pratese un forte dolore, richiamando un centinaio di persone alla chiesa della Vergine, dove si è tenuta ieri mattina la cerimonia. Presenti il compagno Antonio Fasano, in prima fila, i colleghi della Casa Circondariale di Prato "La Dogaia", dove Laura era infermiera, e quelli della Misericordia di Pistoia, dove Laura era stata per anni volontaria soccorritrice. A dare sostegno ad Antonio i familiari e alcuni suoi colleghi, agenti del Corpo della Polizia Penitenziaria a "La Dogaia". Laura era laureata in Scienze infermieristiche, aveva vinto il concorso dell’Asl e a breve sarebbe stata assunta come infermiera: sulla bara, a testimoniare l’impegno e la passione che metteva nel suo lavoro, è stato messo un camice.
La Misericordia invece ha voluto omaggiarla donando ad Antonio delle targhe, per ricordare l’impegno di Laura soprattutto durante il complicatissimo periodo della pandemia. A tutte le persone che sono accorse in chiesa è stato poi consegnato un biglietto, con la foto di Laura e un messaggio, scritto da Antonio: "Credete in voi stessi, realizzate i vostri sogni, aiutate le persone che ne hanno bisogno, non siate egoisti. Costruite qualcosa con chi amate e ricordate sempre che i piccoli gesti sono i migliori. La vita è fatta di tante piccole cose e molte restano per sempre". Antonio Fasano ha preferito esprimersi così e attraverso una lettera letta da Don Fabio, che ha celebrato la messa, senza intervenire in prima persona.
"Laura era una ragazza unica nel suo genere. Ha dovuto affrontare molte difficoltà durante la sua vita, ma alla fine è riuscita a realizzarsi - alcuni dei passaggi più significativi della lettera - La sua scomparsa ha lasciato qualcosa in tutti noi. Sono certo che i colleghi avrebbero fatto di tutto per lei e ovviamente il contrario". Un’infermiera alla "Dogaia", ha parlato a nome dei colleghi: "Ultimamente mi aveva detto che mi sarebbe rimasta accanto nonostante non avremmo più lavorato assieme. Laura era una donna solare e devota alla professione di infermiera. Da lei ho appreso un insegnamento in particolare, ossia che non bisogna mai arrendersi. Ha salvato diverse vite, sia fuori che dentro il carcere. E adesso era felicissima di diventare madre, accanto ad un compagno come Antonio di cui era fiera". Anche Don Fabio, durante la sua omelia, è apparso particolarmente toccato. "Ho conosciuto Antonio all’ospedale pediatrico Meyer. Viene da chiedersi perché sia accaduta una simile tragedia. Ma una risposta non c’è e quindi credo che la cosa più importante sia il silenzio. E’ il momento dell’affidarsi e del fidarsi. Sicuramente Laura sarà al fianco del piccolo Andrea e gli darà la forza per lottare". Lo spirito combattivo della giovane mamma è stato celebrato anche al termine della cerimonia, quando in chiesa è risuonata la canzone di Mr.Rain, "Supereroi".
Secondi e minuti davvero toccanti. Dopo il funerale, la camera ardente è stata preparata nel salone delle riunioni della Misericordia, a Villa Bianchi, in via Bonellina, dove è rimasta aperta fino alle 18 del pomeriggio. Un’altra cerimonia si svolgerà in Sardegna, per volere della famiglia di Laura.
Francesco Bocchini