SAVERIO MELEGARI
Cronaca

L’anno più caldo della provincia. Ha sofferto soprattutto la Montagna

Il Consorzio Lamma ha presentato il report sui dati dello scorso anno in Toscana, temperature in crescita

In Montagna si è arrivati complessivamente a quasi 2°C in più sulla media

In Montagna si è arrivati complessivamente a quasi 2°C in più sulla media

PISTOIAL’anno che è andato in archivio il 31 dicembre scorso passerà alla storia come il più caldo dal 1955 e, visto come sta cambiando il clima anche a queste latitudini, non c’è da stupirsi che questo record sia destinato a durare poco. Un’anomalia certificata dal Consorzio Lamma che nei giorni scorsi ha presentato il report sui dati climatici del 2024 in Toscana e, quindi, si può andare a vedere anche quello che è successo nella nostra provincia. A fronte di una anomalia di temperatura media registrata a livello regionale di +1.35°C, la nostra provincia si va a dividere in tre fasce: valori decisamente fuori norma si sono avuti in montagna, che non ha beneficiato di un febbraio e un marzo con la nevose ed anche in estate – special modo in agosto – si sono raggiunti picchi mai visti, arrivando complessivamente a quasi 2°C in più sulla media normale.

La fascia della piana, della media collina fino al pesciatino è rimasta intorno ai valori complessivi toscani mentre si va poco oltre l’aumento di +0.5°C in tutto il Padule di Fucecchio e la zona alle pendici del Montalbano che garantisce una sorta di porta chiusa al caldo venendo da sud. "Purtroppo noi climatologi sembriamo ormai un disco rotto che annuncia ogni anno un nuovo record – le affermazioni di Bernardo Gozzini, direttore del Lamma – così anche il 2024 non smentisce questa consuetudine confermando non solo il costante incremento delle temperature ma anche una sempre più evidente accelerazione".

Del resto, i numeri dicono che il mese con le maggiori anomalie a livello di temperature è stato febbraio (+3.3°C) rispetto alla media e, questi dati, hanno di conseguenza sballato anche l’andamento in primavera (+1.2°C) e l’estate (+1.8°C) che si è stabilizzata su valori comparabili con 2003 e 2022 dove il caldo era stato ugualmente asfissiante. E proprio questi numeri si ripercuotono anche su Pistoia: a febbraio in alcune zone dell’alto Appennino si è arrivato anche a punte di +4°C rispetto a quella che era la media canonica fatta registrare, mentre a marzo le precipitazioni piovose hanno superato il +160% in maniera sostanzialmente omogenea in tutta la provincia. Su questo fronte ancora più allarmante quanto successo a giugno: nell’area Montalbano e della piana Agliana-Quarrata-Montale l’incremento ha raggiunto e superato anche il +200% per questo mese dell’anno rispetto al consueto. Il picco assoluto sul fronte temperatura, invece, c’è stato con il caso analizzato dell’11 agosto: le temperature in quella domenica torrida sono state di 41°C in tutte le zone pianeggianti della provincia ed hanno sfiorato i 30°C nelle vette più alte dell’Appennino. Problemi che, però, sono arrivati anche più avanti quando per esempio, a settembre, a Pistoia si è raggiunto il record della temperatura massima più alta con 36.8°C alle spalle della sola Firenze arrivata a 37.9°C.

Infine, l’ultima anomalia di questo folle 2024 riguarda le precipitazioni piovose ad ottobre: al di là del Montalbano e in zona Padule ci si è limitati a cumulati di poco inferiori ai 200mm, nella piana e in buona parte della Valdinievole ci si è attestati sui 300mm mentre in tutta la zona montana della provincia si è arrivati anche a quota 500 millimetri nel corso di un solo mese.

Saverio Melegari