REDAZIONE PISTOIA

L’antenna che divide. Cittadini infuriati: "Ci sono le scuole. Non sia attivata"

Protesta per il ripetitore telefonico 4G/5G che sorgerà in via D’Acquisto. Legambiente all’attacco: "Già 450 firme per la nostra petizione. Chiediamo un incontro all’Amministrazione". Genitori perplessi.

Il gruppo di cittadini che protesta contro l’antenna

Il gruppo di cittadini che protesta contro l’antenna

L’antenna della discordia e della preoccupazione. Che ancora non c’è, in tutta la sua altezza, ma che sta creando parecchi dubbi e suscita polemiche nei ritrovi e nelle chiacchiere fra vicini di casa nella zona compresa tra via Salvo D’Acquisto e via Borgognoni. Dopo la notizia dei giorni scorsi dell’installazione di un nuovo impianto dedicato ai ripetitori telefonici 4G/5G, con annesse preoccupazioni per possibili risvolti su chi vive e frequenta la zona (nel raggio di 400 metri ci sono le elementari "Bertocci", la scuola media "Frank" e la scuola dell’infanzia "Ciari" oltre a numerose palazzine, bar e attività), ieri un gruppo nutrito di residenti si è ritrovato di fronte al cantiere – situato in un terreno privato – per dimostrare la propria rabbia e sconcerto per quel che sta succedendo, coordinati dal presidente di Legambiente Pistoia Antonio Sessa. Nel corso dell’ultima settimana è stata lanciata una raccolta firme che ha già superato quota 450 sottoscrizioni "ma abbiamo ancora in giro numerosi fogli e le adesioni cresceranno sicuramente".

Anche perché, oltre alle lamentele dei residenti, ci sono quelle dei genitori dei bambini che si sono subito uniti al resto del gruppo. "Inoltre intorno ci sono anche spazi a verde – aggiunge Sessa – mentre non va dimenticato che, con opere del genere, si assisterà anche ad una svalutazione dei prezzi delle abitazioni di fronte alla nuova antenna, sia per la vendita che per l’affitto, con un danno economico per i residenti di non poco conto. Noi chiediamo un incontro con l’Amministrazione per sapere i tempi e i modi in cui verrà installata, facendo di tutto affinché non venga poi messa in funzione. Del resto, un esempio simile è successo al villaggio Belvedere dove un’antenna così fu installata e poi tolta dopo due anni. Il sindaco, che ha sempre a cuore i bambini come si vede dalle continue ristrutturazioni delle scuole, dovrebbe farsi carico anche di questa vicenda, sapendo che quel che è mancato è indubbiamente la comunicazione, una costante di questa giunta col passare del tempo". Anche se la richiesta è sensata, appare complesso che il cantiere si possa fermare: anche durante la mini-manifestazione, camion e ruspe viaggiavano in maniera spinta per rispettare i tempi, come anticipato da La Nazione nei giorni scorsi, dei 40 giorni con un investimento di 40mila euro per la realizzazione.

Ma la rabbia resta, con i genitori dei bimbi che frequentano le zone del posto che non si danno pace. "Ci sono davvero tanti plessi intorno al luogo deciso per la posa dell’antenna – aggiunge Marco Labate – tutti quanti siamo indignati: è vero che non ci sono studi che certificano eventuali conseguenze dell’esposizione al 5G ma non si può lasciare dei bimbi di una fascia d’età fra i 3 e i 10 anni a contatto con onde elettromagnetiche delle quali non si conosce come agiscono sulla salute dell’organismo. Siamo in un quartiere molto popolato e si va ad esporre centinaia di persone a questo ipotetico pericolo".

Saverio Melegari