L’arte come terapia. Laboratori e due mostre: "Percorso di inclusione"

Fondazione Vivarelli e Società della Salute Valdinievole insieme per il progetto. Soddisfatto il presidente della Regione Giani: "È un’iniziativa importante".

L’arte come terapia. Laboratori e due mostre: "Percorso di inclusione"

La presentazione del progetto con la Sds e Fondazione Vivarelli

La Fondazione Jorio Vivarelli e il centro polivalente MahBoh!-Officina delle Possibilità, per la Salute mentale adulti dell’Azienda USL Toscana Centro e della Società della Salute della Valdinievole, annunciano l’avvio del progetto ‘Nuovi Equilibri: Pratiche Artistiche e Salute Mentale’, finanziato con il bando Toscanaincontemporanea della Regione Toscana.

Il progetto è pensato per favorire inclusione sociale e benessere delle persone affette da disturbi psichiatrici mediante l’arte. Le artiste del collettivo FAMA, Rachel Morellet, Eva Sauer, Valentina Lapolla e Tatiana Villani, collaboreranno con quattordici utenti del MahBoh! in una serie di laboratori di disegno, fotografia, scultura e performance.

"L’arte diventa, così, spazio di libertà ed esplorazione", spiega Giacomo Bazzani, curatore del progetto per la Fondazione. Si offrono nuove modalità di espressione creativa, stimolando il dialogo con la nostra comunità".

Le opere saranno presentate in due mostre, la prima a fine novembre a Pistoia, nella sede della Fondazione, la seconda in Valdinievole, in data e sede da definire; poi verranno raccolte in una pubblicazione.

"Siamo entusiasti di lanciare questo progetto che unisce arte contemporanea e sostegno alla salute mentale- afferma Ugo Poli, presidente della Fondazione – ‘Nuovi Equilibri’ rappresenta una grande opportunità per coinvolgere la comunità e dimostrare come l’arte possa avere un impatto trasformativo sulla vita delle persone", ricordando come fosse volontà del Maestro Vivarelli che la sua casa, sede della Fondazione, fosse aperta al territorio.

Soddisfatto il Governatore Eugenio Giani: "Questo progetto – commenta – è un’iniziativa importante, che favorisce l’inclusione sociale delle persone più fragili attraverso l’esperienza artistica; i linguaggi artistici hanno la capacità di stimolare la creatività e aiutare le persone che fanno più fatica ad esprimere i propri talenti e le proprie potenzialità".

"Sono contenta che la Fondazione abbia scelto la SdS come partner del progetto- commenta la presidente Simona De Caro – arte e salute, capisaldi della nostra vita, sono coniugati in un progetto che tutti i territori dovrebbero poter avere".

Emanuele Cutsodontis