Lavori al fosso di San Biagio. C’è l’assemblea

L'assessore Gargini convoca un'assemblea pubblica a Serravalle per discutere dei ritardi nei lavori sul fosso di San Biagio e del rischio di perdere un finanziamento. La situazione è complicata dalla lentezza dell'impresa incaricata, ma il Comune conferma la fiducia.

Lavori al fosso di San Biagio. C’è l’assemblea

L'assessore Gargini convoca un'assemblea pubblica a Serravalle per discutere dei ritardi nei lavori sul fosso di San Biagio e del rischio di perdere un finanziamento. La situazione è complicata dalla lentezza dell'impresa incaricata, ma il Comune conferma la fiducia.

L’assessore ai lavori pubblici Alessio Gargini, in una lettera aperta ai cittadini risalente al mese scorso, aveva annunciato l’intenzione di convocare al più presto un’assemblea pubblica per fare il punto della situazione sui lavori sul fosso di San Biagio. E l’incontro con la cittadinanza, alla presenza del sindaco e degli assessori, è stato fissato per le 21:30 di domani presso il palazzo comunale. Gli operai dovrebbero tornare a lavoro dal prossimo 18 settembre, anche per scongiurare il rischio di perdere un finanziamento superiore al milione di euro. Le operazioni sono andate avanti a rilento, stando a quanto fatto sapere dall’amministrazione poche settimane fa, per una serie di vicissitudini che hanno riguardato la ditta incaricata di terminare il lavoro. L’assenza di un’alternativa e le difficoltà da parte di quest’ultima di subappaltare parti dell’opera ad altre imprese avrebbero rallentato ulteriormente i lavori.

"E’ stato realizzato il "lotto B", a valle delle Milleluci sul fosso di Casale – ha aveva detto Gargini – e l’80% della traccia in sinistra idraulica del fosso San Biagio per il nuovo passaggio e spostamento di alcuni sottoservizi. Questi ultimi lavori sono propedeutici per procedere al lavoro di stombamento e nuovo tombamento del fosso". Il Comune ha deciso di rinnovare la fiducia all’azienda anche per mancanza di alternative. Qualora quest’ultima, non dovesse rispettare gli impegni presi, si aprirebbero due scenari: da una parte un ridimensionamento dell’opera, dall’altro la recessione immediata del contratto, che comporterebbe tuttavia la perdita del finanziamento regionale. E l’assemblea con i cittadini servirà anche per decidere il da farsi, con tutta probabilità.

Giovanni Fiorentino