L’avvocato: "Ricorriamo in Cassazione"

Il tribunale del riesame di Firenze ha respinto la richiesta di scarcerazione di Daniele Maiorino, accusato di aver assassinato il cognato. I giudici si sono riservati trenta giorni per motivare la decisione. L'avvocato difensore ha dichiarato che il suo assistito è tranquillo e supportato dagli psicologi del carcere.

I giudici del tribunale del riesame di Firenze si sono riservati trenta giorni, poi saranno rese note le motivazioni con cui hanno respinto la richiesta di scarcerazione presentata dal difensore di Daniele Maiorino, l’avvocato Katia Dottore Giachino del foro di Prato, che lo assiste con l’avvocato Flavia Lippi di Prato. Maiorino, 58 anni, originario di Prato, si trova in carcere dal 18 gennaio scorso, accusato di aver assassinato, all’alba dell’8 gennaio, alla Ferruccia di Agliana, il cognato Alessio Cini, 56 anni, tecnico tessile della Microtex di Prato. Lo avrebbe colpito con una spranga alla testa e poi, ripetutamente, al torace, per poi appiccare il fuoco al corpo mentre la vittima respirava ancora. Il giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci aveva convalidato il fermo del 18 gennaio e accolto la richiesta di misura cautelare in carcere del magistrato che dirige le indagini dell’Arma su questa tragedia, sostituto procuratore Leonardo De Gaudio. Contro l’ordinanza del gip del 22 gennaio era stato presentato il ricorso. "Attendiamo le motivazioni – ci ha detto ieri l’avvocato Dottore Giachino – poi avremo dieci giorni di tempo per ricorrere alla Corte di Cassazione. Ho visto oggi (ieri) il mio assistito. E’ molto tranquillo e ben sostenuto dagli psicologi del carcere, e anche dai compagni di cella che hanno seguito la vicenda in televisione. Credono alla sua innocenza e questo lo rende forte e combattivo. Gli ho portato le copie degli atti che può leggere, prendendo visione di tutto, comprese le immagini che fanno parte del fascicolo".

l.a.