
Un momento delle celebrazioni di ieri a Piteccio dove si sono ritrovate anche le autorità civili e religiose
PISTOIAEra il 28 aprile del 1944 quando gli Alleati, per colpire le linee tedesche, bombardarono il viadotto ferroviario di Piteccio, strategico per le comunicazioni e i rifornimenti tra Nord e Sud Italia. Il bilancio fu devastante: persero la vita 38 persone, tra le quali molti bambini. La città di Pistoia e la comunità di Piteccio reso omaggio alle vittime con una cerimonia alla chiesa di Santa Maria Assunta alla quale hanno preso parte sia le autorità religiose, con la presenza del vescovo di Pistoia e Pescia Fausto Tardelli e del parroco di Piteccio padre Policarpo, sia civili, con le delegazioni di Anpi e Alpini. Iniziando la messa in ricordo delle vittime, monsignor Tardelli ha tracciato un parallelo fra le vittime del bombardamento del ’44 e quelle dei conflitti in corso oggi: "Vittime innocenti che a causa della guerra hanno perso la loro via terrena. Preghiamo che nella gloria del cielo possano aver sperimentato la vita ultraterrena".
È stata la pace il filo conduttore della messa, quella pace negata che anche oggi, dall’Ucraina a Gaza, viene calpestata. E per spiegare le cause della guerra, il vescovo ha citato il passaggio del Vangelo secondo Giovanni in cui Nicodemo chiede a Gesù la verità. E la risposta è che "gli esseri umani non rinascono, non si trasformano e non vivono altra vita che quella che hanno ereditato dai genitori. E da questo immobilismo nascono i contrasti, la violenza e la guerra. Rinascere vuol dire vivere una nuova vita, essere migliori. Se oggi nel mondo ci sono ancora così tanti dolori, ingiustizie e violenze è perché noi fatichiamo a rinascere. Questa commemorazione ci ricorda che è necessario rinascere secondo giustizia. Quando ci fermiamo a commemorare le vittime delle guerre, ci dobbiamo sempre sentire obbligati a rinascere secondo valori di autenticità e rispetto". La cerimonia si è poi spostata fuori dalla chiesa, dove è stata deposta una corona sotto la targa che riporta i nomi delle vittime del bombardamento. "Non esiste una guerra giusta, e le persone che oggi siamo qui a commemorare hanno pagato con la vita le decisioni altrui. Io credo che ora più che mai sia importante tenere a mente l’insegnamento di papa Francesco e sperare che chi ci governa si apra al suo messaggio, perché solo così potremo, non ritrovarci più a commemorare delle vittime" ha commentato la vicesindaca Anna Maria Celesti. "Non ci dobbiamo dimenticare dei bambini e delle donne che ai confini dell’Europa continuano a morire. E non dobbiamo neppure dimenticare quell’idea di pace e democrazia che qui abbiamo ottenuto da altre parti continua a mancare. È un bene che le associazioni mantengano vivo il ricordo e la memoria di quanto successo attraverso progetti nelle scuole e con i più giovani, perché solo così si costruisce la pace e se ne conserva l’idea" ha detto il consigliere provinciale Matteo Giusti. Sono state deposte altre due corone, una al monumento nel parco di Piteccio e un’altra sotto al viadotto, dove sono stati letti i nomi delle persone uccise dai nazifascisti nell’area circostante.
Corrado Ciampi