Dal delitto della Ferruccia di Agliana, all’alba dell’8 gennaio del 2024, al crollo del solaio dell’antico Convento di Giaccherino, avvenuto pochi giorni dopo, la sera del 13 gennaio, che fece scattare le operazioni di una maxi emergenza. Fino all’articolata inchiesta di Venezia su una frode ai danni dei fondi Ue del Pnrr, che ha portato poi ad avviare un filone pistoiese, determinando di fatto il crollo dell’assetto della società di calcio arancione, preceduto dall’arresto dell’ex garante del Trust, Maurizio De Simone. Sono stati mesi di lavoro febbrile per i magistrati della Procura di Pistoia, che hanno visto però concluse gran parte delle indagini avviate. Varie le inchieste che hanno segnato un anno denso di fatti e di personaggi coinvolti, spesso facendo "guadagnare" alla nostra provincia l’attenzione della cronaca nazionale.
Prima ancora, nel giugno del 2023, la città di Pistoia è stata scossa dall’assassinio di Ottavina Maestripieri, la 90enne soffocata nel suo letto dallo stesso figlio, Patrizio Ruscio, condannato lo scorso giugno in Corte d’Assise a 23 anni di reclusione. Sempre un delitto in famiglia, quello di Alessio Cini, l’8 gennaio 2024, ha portato all’arresto e ora al processo in corso in Corte d’Assise per Daniele Maiorino, 59 anni, cognato della vittima: è accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per aver colpito a sprangate l’uomo e avergli dato fuoco, quando era ancora agonizzante.
Sono quattro gli indagati per il crollo del solaio di Giaccherino, durante la festa di nozze di due giovani sposi fiorentini: sessanta le persone che finirono nel vuoto, trasportate negli ospedali di mezza Toscana. L’ipotesi di reato per gli amministratori della società proprietaria dell’immobile è di lesioni e disastro colposo, "per non aver effettuato le previste opere di consolidamento e ristrutturazione".
Ma il 2023 si era chiuso con uno degli eventi atmosferici più drammatici che la nostra provincia ricordi: l’alluvione del 2 novembre, con centinaia di famiglie sfollate nella piana pistoiese e con la morte di due coniugi, nel crollo del ponte di Lamporecchio. Nel procedimento penale è stata disposta una complessa consulenza tecnica per accertare le cause del crollo e le eventuali responsabilità sia di amministrazioni pubbliche, sia di soggetti privati per eventuali comportamenti manutentivi omessi.
Ad aprile del 2024 ancora un’indagine che ha scosso la comunità pistoiese, riportando alla memoria il ricordo del caso dell’asilo Cip Ciop che aveva fatto il giro dei tg nazionali. Una maestra è stata arrestata con l’accusa di maltrattamenti sui piccoli della scuola materna di un borgo montano. Le indagini sono state appena concluse e la Procura si prepara a chiedere il rinvio a giudizio anche per una collega, con l’accusa di abuso di mezzi di correzione.
Sempre nello scorso aprile la bomba che ha minato alle fondamenta la società di calcio arancione. Una vasta indagine, avviata dai Finanzieri di Venezia, porta all’arresto di Maurizio De Simone, garante del trust orange, di fatto il patron della Pistoiese. Nel frattempo, si apre un filone locale di indagine per bancarotta. Ma è anche lo sfruttamento del lavoro a impegnare la procura pistoiese. Una vasta operazione sul fenomeno del caporalato, parte proprio da un’azienda di Agliana, che si scoprirà avrebbe rifornito di manodopera sottopagata e sfruttata le aziende agricole di mezza Toscana: siamo a maggio dell’anno scorso: in carcere finiscono tre pakistani. Il processo è ancora in corso.
Martina Vacca