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Le nostre eccellenze. Festa dei trent’anni per Valerio Ricevimenti. Leader del catering

Valerio Ricevimenti celebra 30 anni di attività con un evento a Quarrata. Il servizio catering e banqueting offre una cucina ricercata e toscana rivista in forma più alleggerita. Il successo è dovuto all'impegno e alla collaborazione dei dipendenti, quasi una seconda famiglia.

Le nostre eccellenze. Festa dei trent’anni per Valerio Ricevimenti. Leader del catering

Trent’anni di attività per Valerio Ricevimenti. Il servizio catering e banqueting ha celebrato il traguardo raggiunto con un evento nella sua sede di Quarrata. Valerio Trefoloni, quarratino doc, è il suo patron e fondatore che dal 1993 ha iniziato la sua attività, a conduzione familiare, fino a creare oggi un gruppo formato da 15 dipendenti fissi, ai quali se ne aggiungono anche altri cinquanta stagionali nel periodo primavera estate. Da lavoratore in una rosticceria gastronomia, successivamente Valerio aprì il ristorante "icche c’è c’è" su via Montalbano. Poi, visto che il territorio d’estate si spogliava di clienti, decise di "inventarsi qualcosa" e si impegnò nella realizzazione di buffet per eventi. Dopo anni a Villa Zaccanti allo showroom di oggi, coi suoi 1200 metri quadri divisi tra spazi espositivi, per eventi e cucine professionali, per accoglie i suoi clienti.

"Quest’anno abbiamo voluto fare una festa per gli addetti ai lavori nel mondo degli eventi e delle cerimonie – spiega Valerio – e poi una cena con tutti i nostri ragazzi per festeggiare insieme il traguardo". Il menù proposto è stata la vetrina di Valerio Ricevimenti per le sue particolarità culinarie. Non solo matrimoni, cerimonie ed eventi, ma ultimamente anche cene di gala, lunch o coffee break per aziende "proponendo una cucina ricercata, ma anche Toscana rivista in forma più alleggerita. "Riuscire ad andare oltre ai matrimoni è importante perché ci permette di poter lavorare durante tutto l’anno", ha evidenziato Valerio. Che, sul segreto del suo successo, conclude: "È fondamentale stare sul pezzo e avere dei bravi collaboratori, quasi una seconda famiglia: se non si fa gruppo, non si arriva".

Gabriele Acerboni