
Nel 2020 il Papa riceve da Vaccai (al centro) la “Madonna. del Melograno“
L’artista pistoiese Mauro Vaccai ha avuto il privilegio di incontrare papa Francesco per tre volte e di parlare con lui di alcune sue opere che il pontefice ha mostrato di apprezzare per il loro significato umano e spirituale. Nel 2016 una grande stele realizzata da Vaccai per la capitaneria di porto di Lampedusa è stata, per volontà di Bergoglio, anche nelle sale del Vaticano per tre giorni prima di essere portata nell’isola che è una delle principali mete dei barconi dei migranti. "Quando andai in Vaticano – racconta l’artista pistoiese – il Papa mi disse: “Non credere che non l’abbia ancora vista la tua scultura, sono andato più volte a vederla in questi giorni“. Per me fu un’emozione grandissima – ricorda Vaccai – e ancora di più lo fu seguire il Papa fino alla sala Nervi dove lo attendeva una grande folla che lo acclamò calorosamente. Mi resi conto allora dell’enorme carisma e del grande amore che papa Francesco era capace di attrarre". La sensibilità di papa Francesco verso il dramma dei migranti lo predisponeva particolarmente a cogliere l’attenzione particolare verso il senso spirituale del dolore umano che Vaccai ha espresso in molte sue opere. "Fu in quell’occasione che il Papa mi disse – ricorda l’artista – che nel suo ufficio teneva un piccolo salvagente che era stato utilizzato per una bambina che non era stato possibile salvare. Queste sue parole mi commossero profondamente e ancora mi commuovono. Ho incontrato il Papa altre due volte negli anni successivi – prosegue l’artista pistoiese – e ogni volta l’ho trovato molto attento ad ascoltarmi mentre cercavo di illustrare le mie opere e molto disponibile a parlarmi".
Nel 2020 Vaccai ha portato al Papa una scultura di una “Madonna del Melograno“. "Sapevo che il Papa era molto devoto alla Madonna – dice Vaccai – e quel mio dono fu accolto con grande favore". L’anno successivo, in occasione di un’udienza, Vaccai consegnò al Papa un volume sulla Via Crucis da lui realizzata per la chiesa di Piteccio, il paese dove è nato e dove vive. "Il momento più bello – racconta Vaccai – è quando gli ho consegnato il libretto sulla Via Crucis, il Papa era visibilmente molto stanco perché era appena tornato da un lungo viaggio in estremo oriente. Mi ricordo che si aggrappò al mio braccio e quasi lo sostenni e in quei minuti in cui mi stette vicino fu attentissimo a quello che gli dissi sulla mia Via Crucis, che voleva esprimere il percorso di croce che ciascuno di noi uomini, in un modo o in un altro è chiamato ad attraversare. Vi ho rappresentato tra l’altro anche alcuni dei miei amici che hanno dovuto affrontare lunghe sofferenze nella loro vita".
L’artista pistoiese condivide il dolore di tutto il mondo per la morte del pontefice e conserva il ricordo di "un Papa capace di cogliere l’essenziale della vicenda terrena di ognuno di noi".
Giacomo Bini