Le promesse e i fatti. Piscina e palestra ’Fedi’. Riapertura ancora rinviata. Anche l’Auditorium aspetta

La ditta che esegue l’intervento ha chiesto una proroga del cantiere di quattro mesi. Ritardi anche nella fornitura di molti materiali, con consegne a oltre i 120 giorni. Forse a primavera la fine dei lavori. Poi servirà altro tempo per i collaudi. .

Le promesse e i fatti. Piscina e palestra ’Fedi’. Riapertura ancora rinviata. Anche l’Auditorium aspetta

In foto il cantiere della piscina (Acerboni/FotoCastellani)

Le promesse sulle tempistiche, in questi anni, non sono affatto mancate per quel che riguarda la riapertura, con tutti i crismi di sicurezza e all’avanguardia con i tempi, della piscina e palestra "Silvano Fedi" di via Panconi oramai chiusa dal 2016 quando fu dichiarata inagibile. Ma sul rispetto delle stesse c’è qualche passaggio a vuoto. Basta ripercorrere i titoli del nostro giornale per capirne di più: nel settembre di un anno fa il presidente della Provincia Luca Marmo parlava di apertura per l’estate, mentre nell’aprile scorso durante l’ultimo sopralluogo effettuato col consigliere delegato Gabriele Giacomelli si parlava entro Natale.

Siamo ad un mese da quella "dead line" e sappiamo già che non sarà rispettata e anzi, ad oggi, come ci fanno sapere dalla Provincia, non è possibile immaginare una data ipotetica di inaugurazione. Questo perché la ditta che ha vinto l’appalto (cinque milioni e mezzo di euro il costo complessivo) ha chiesto una proroga del cantiere di 4 mesi.

"I tempi di fornitura di molti prodotti si sono allungati – era stato comunicato nell’atto ufficiale di qualche settimana fa e, al momento, niente è cambiato – non ci sono segnali di miglioramento futuri: i profilati in alluminio per gli infissi hanno tempi di consegna superiori ai 120 giorni, oltre a condizioni meteorologiche non favorevoli e incertezze sugli allacciamenti alla rete elettrica e di fognatura". Quindi al momento si parla di primavera come consegna del lavoro e tempi dei relativi collaudi col punto interrogativo che possano arrivare ulteriori proroghe a fronte della mancanza del materiale.

Sempre nella stessa area, una volta chiuso il capitolo della piscina e palestra "Fedi", la Provincia dovrà mettere mano alla questione Auditorium che, tutt’oggi, viene utilizzato ma con una capienza limitata a 99 posti (quando ne avrebbe più di mille e sarebbe una notevole valvola di sfogo per tutta la città). Un’area da rivitalizzare, visto che sono più le transenne, i pali e le inferriate presenti rispetto agli atleti che lo utilizzano. E proprio su questo argomento hanno puntato il dito i consiglieri provinciali di minoranza per denunciare l’attuale stato di degrado.

"Si tratta di un problema che i cittadini ci hanno segnalato da tempo e, di fronte a questo disagio, abbiamo deciso di intervenire per chiedere immediati chiarimenti e provvedimenti – afferma la consigliera Francesca Capecchi che ha sottoscritto l’interrogazione assieme agli altri colleghi Checcucci, Cerdini, Patanè e Vignali – la nostra prima richiesta è che l’intera area venga ripulita e resa fruibile dal punto di vista igienico-sanitario. Vogliamo sapere se esiste un piano a lungo termine per la manutenzione regolare della struttura, al fine di evitare che si ripetano situazioni di degrado come quella attuale".

Oltre ai progetti futuri, infatti, è fondamentale riuscire a mantenere una situazione degna per far sì che l’impianto sia comunque fruibile. "E’ essenziale un programma manutentivo stabile e trasparente – proseguono i consiglieri – così come chiediamo aggiornamenti sul progetto di messa in sicurezza dell’Auditorium, che era stato annunciato dal Presidente Marmo un anno fa ma da allora non abbiamo più ricevuto informazioni in merito". Saverio Melegari