CARLO BARONI
Cronaca

L’economia e la crisi sul territorio. Giù le imprese. "Preoccupazione"

L’analisi del presidente di Confcommercio, Gianluca Spampani, sugli ultimi dati diffusi da InfoCamere. Il quadro ritrae la provincia in difficoltà nel 2024, in raffronto con l’anno precedente. Ecco la situazione.

Nella foto d’archivio, un lavoratore

Nella foto d’archivio, un lavoratore

I numeri certificano le difficoltà dell’economia sul territorio. "Il calo delle aziende nella provincia di Pistoia, in controtendenza rispetto all’andamento regionale, è un elemento che ci preoccupa. Le imprese sono la linfa vitale di un territorio che, senza il loro impulso, rischia gradualmente di atrofizzarsi". È quanto afferma il presidente di Confcommercio Gianluca Spampani (foto in alto), commentando così gli ultimi dati diffusi da InfoCamere, che ritraggono la provincia in difficoltà nel 2024, in raffronto con l’anno precedente.

In particolare, a Pistoia sono state registrate 30.940 imprese (-0,24%), mentre quelle attive risultano essere 26.991 (- 0,27%). Le iscrizioni sono state 1.716, mentre le cessazioni 1.790, con un saldo negativo di meno 74 aziende. Parametri, questi, che denunciano un affanno complessivo rispetto ad un contesto regionale che, invece, viaggia con il segno più. La Regione Toscana esprime infatti segnali positivi per quanto riguarda le imprese registrate nel 2024 (+ 0,19%) e quelle attive (+ 0,23%), mentre il rapporto tra iscrizioni e cessazioni si è chiuso con un saldo di + 772.

"È la fotografia – prosegue il presidente – di un territorio che attraversa un momento difficile. I macrofattori che interessano tutte le imprese, dagli sbalzi dell’inflazione agli elevati costi energetici, incidono, ma non possono essere l’unica spiegazione, perché valgono per tutti. Province simili per dimensioni e contesto, infatti, tengono o viaggiano con un segno positivo". "A destare preoccupazione è in particolare la carenza di nuove imprese in rapporto alle cessazioni, sintomo di un ecosistema che non favorisce la proliferazione delle attività. È quindi urgente che le istituzioni, ad ogni livello, si attivino per supportare concretamente la prima leva dell’economia territoriale, creando le condizioni più congrue per una nuova fase della nostra vitalità imprenditoriale".

"Confcommercio – conclude il presidente – ha da tempo elaborato e presentato proposte concrete per cambiare lo stato delle cose, ma fino a qui sono mancate le azioni conseguenti da parte delle istituzioni, che continuano a rimandare decisioni improcrastinabili, a scapito della tenuta economica e sociale della città. Non è una situazione che possiamo sostenere ulteriormente".