Aprire un libro, sfogliarlo e immergersi nella lettura. Proiettarsi cioè in un altro mondo e viverlo come fosse il nostro. Cos’è questo, ci dicono la psicobiologia e le neuroscienze cognitive, se non un piccolo, prezioso miracolo che accade a livello neuronale e che ci fa diventare in sostanza ciò che leggiamo? Alla luce di un dibattito sempre meno timido e di una povertà educativa sempre più dilagante, oltre che di una crisi della lettura, ecco il seme di un dibattito: in tre giornate, la prima delle quali sabato 18 gennaio, arriva a Pistoia il progetto "Leggere sentire vivere", a cura della Fondazione Francis Bacon e con il sostegno della Fondazione Caript. Gli interventi di docenti universitari e studiosi, moderati da Gino Roncaglia, aiuteranno a orientarsi in prima battuta nell’ambito del "Leggere": tra i temi in scaletta "Leggere sventolare annegare. Le parole e il loro giusto senso" (Alberto Manguel), "Le biblioteche e i lettori sono cose pericolose?" (Daniel Innerarity), "Risemantizzare un’idea di biblioteca. Lettura, tempo libero e sviluppo umano" (Chiara Faggiolani), "Farmacologia e tossicologia delle parole: un paradosso?" (Fabrizio Benedetti) e "O tu che leggi!" (Alberto Casadei). I contributi dei professionisti della parola e della lettura aiuteranno per primo a capire cosa s’intende per lettura e cosa per lettore, tenendo presente che leggere non è una forma di consumo passivo, bensì un esercizio creativo di facoltà combinatorie essenziali tanto per la comprensione di un testo, quanto per la vita relazionale: pensare, immaginare, desiderare, conoscere, giocare, empatizzare, costruire trame, dare forma a orizzonti di senso per la vita.
Il convegno (che si tiene alla Biblioteca San Giorgio e che proseguirà nelle giornate del 15 febbraio e del 15 marzo), vuole inoltre rendere conto delle ricerche e degli studi condotti negli ultimi anni a proposito di lettura sia sul fronte umanistico sia sul fronte scientifico. "Il pretesto di questo nostro impegno – spiegano gli organizzatori – sono i recenti appelli che riguardano aspetti della cosiddetta ‘emergenza educativa’, come la preoccupante crisi del consumo di letture e soprattutto della reading literacy, in particolare in Italia. Ma non sono soltanto gli aspetti sociologici e storico-sociali, né tantomeno quelli strettamente tecnico-pedagogici, pur importanti, a essere al centro dell’interesse; bensì gli aspetti concettuali e categoriali che riguardano una riconsiderazione della natura umana e della persona alla luce delle prospettive dischiuse da quello che oggi si definisce come ‘umanesimo scientifico’". Il progetto parte da Pistoia e farà tappa in altre città italiane fino ad approdare idealmente a Modena, dove nel 2025 il Festival della filosofia sarà dedicato a un altro grande tema connesso: "Paideia. La trasmissione della cultura". I lavori apriranno sabato mattina alle 10, fino alle 13, per proseguire in sessione pomeridiana dalle 14.30 alle 18.30.
linda meoni