L’emergenza ristorazione. Chiudono i battenti in tre

Bono di nulla, Loco Comodo e Stilnovo: anche il comparto Sala è in sofferenza

L’emergenza ristorazione. Chiudono i battenti in tre

L’emergenza ristorazione. Chiudono i battenti in tre

La brutta storia delle saracinesche abbassate non riguarda solo il noto marchio di abbigliamento. Nei prossimi giorni altre chiusure interesseranno il centro storico di Pistoia e riguarderanno la ristorazione, genere di attività che per tempo ha caratterizzato l’offerta principale del cuore cittadino. Le notizie si stavano rincorrendo da giorni e adesso arrivano le conferme da più fronti, come diretti interessati e associazioni di categoria, oltre all’evidenza data dalle porte ormai chiuse dei locali. Dallo Stilnovo in via del Duca al Loco Comodo di piazzetta Ortaggio, passando per il Bono di Nulla, le chiusure delle attività di ristorazione e food & beverage andranno a impoverire il comparto speciale e dedicato de La Sala. "Sono due anni che cerchiamo un compratore, ma adesso per problemi e questioni personali abbiamo deciso di fermarci – spiega Nicola Giuntini, patron del Bono di Nulla –. Al momento abbiamo delle trattative e speriamo vadano a buon fine. Come gli anni scorsi in questo periodo siamo stati aperti solo il fine settimana. Ma il prossimo sarà l’ultimo. Il 28 chiuderemo al pubblico l’osteria. Manterremo aperte le 13 camere del Battistero residenza d’epoca".

Nove anni di attività nata anche come sfida personale. "Sono arrivato a Pistoia da Quarrata cercando di fare qualcosa di nuovo sia per me che per la città – racconta Giuntini –. Ma adesso a 66 anni trovo insopportabile ci sia un sistema basato su delle recensioni approssimative, a volte fatte da chi non capisce che mentre è a divertirsi c’è gente che si impegna a lavorare. Nel tempo ci siamo impegnati a migliorare i nostri standard, e mi piacerebbe che questa cosa fosse apprezzata sempre dalle coscienze degli avventori. Ma purtroppo a volte questo lavoro è diventato svilente". Anche se per questioni personali Nicola Giuntini non risparmia una critica verso questo momento di chiusure che definisce una cronaca annunciata. "Devono cambiare cose strutturali e organizzative del centro e di come deve essere fruito perché si sta spopolando. Andando via le famiglie, se ne andranno i commercianti – sentenzia Giuntini –. Un problema può essere il parcheggio, ad esempio Volterra, si è dotata di uno sotterraneo. O in altre città le ztl in diversi orari vengono aperte: se una persona per venire in centro deve parcheggiare a quello dietro via del Can Bianco e camminare, non lo fa. Anche la navetta che dovrebbe funzionare da collegamento con il parcheggio Cellini non è segnalata e arriva solo in piazza Garibaldi. Questa città manca di organizzazione e non riesce a farsi notare sul panorama di quelle vicine".

Gabriele Acerboni