L’eredità di Marino. Ruberto verso la proroga: "Ora nuove aperture poi la questione Cda"

Intervista ricca di spunti al commissario della fondazione Marini "La comunità è dalla nostra parte. La mano verso Firenze è tesa".

L’eredità di Marino. Ruberto verso la proroga: "Ora nuove aperture poi la questione Cda"

Il commissario straordinario Raffaele Ruberto (Acerboni/fotoCastellani)

Sedici giorni ancora e l’anno "straordinario" per la Fondazione Marino Marini di Pistoia si chiuderà ufficialmente. Con questo, ovviamente, anche la gestione commissariale dell’ex prefetto Raffaele Ruberto che proprio il 25 ottobre 2023 riceveva l’incarico dal prefetto di Pistoia Licia Donatella Messina. "Dodici mesi, prorogabili a diciotto", stabiliva la determina prefettizia a proposito della durata dell’incarico, per rimettere a posto una situazione probabilmente confusa e disordinata. Oggi che quei dodici mesi sono passati non può non essere il momento dei bilanci. In attesa che il prefetto si pronunci su una proroga che appare comunque prevedibile. "Ho trovato una collaborazione e un’attitudine alla convergenza attorno a Marini che mi ha sinceramente sorpreso – è il commento di Ruberto –. Non solo a livello istituzionale, con Comune e Fondazione Caript in primis, ma anche a livello di comunità. Ho compreso che la risoluzione del ‘caso Marini’ era attesa anche dai semplici cittadini e ho avvertito fiducia e possibilmente apprezzamento nei miei confronti".

Dottor Ruberto, ha esaurito le sue funzioni per la Fondazione?

"Ciò che mi veniva richiesto di fare nel decreto per la ricostituzione dell’ente l’ho quasi completato. Vorrei chiudere l’esercizio 2024 e quindi redigere il bilancio consuntivo ed entro la fine di quest’anno completare il bilancio preventivo, cosa che prima di me prendo atto non essere mai stata fatta. Poi ci sono le attività rivolte al pubblico. Replicheremo le aperture del luglio in sinergia con la Direzione regionale Musei nazionali Toscana con la partecipazione dell’attigua ex chiesa del Tau proponendole in dicembre: due week-end prima di Natale e poi nei giorni 4, 5 e 6 gennaio. Si tratterebbe di esporre nuovamente le opere selezionate in estate. Le intese con il Comune e la Fondazione Caript per rendere possibile il progetto sono a buon punto. Il tutto sempre con il benestare di vigili del fuoco. E anche altro".

Prego.

"Come già annunciato, la presentazione del libro sul periodo svizzero di Marini, prima a Venezia, al Consolato svizzero a novembre, poi a Pistoia, in una sede della Fondazione Caript. E ancora: il prestito di tre pezzi al Mart di Rovereto per una mostra sugli etruschi e la volontà già espressa di mettere in piedi un premio alla memoria di Marino dedicato ai giovani scultori".

Capitolo ricostituzione del Cda: la partita più grossa è lì che si gioca…

"Ho chiesto al Comune di Pistoia, alla Soprintendenza e a Intesa Sanpaolo, subentrata alla Cassa di Risparmio indicata dallo Statuto su parere del Ministero dell’Interno, che mi fosse fornito un nome. Sono in attesa di risposte".

E per quel che riguarda la componente del cda legata alla famiglia di Marino?

"Scomparsa la vedova Mercedes Pedrazzini, nell’interpretazione che ne abbiamo dato con pareri notarili, non c’è nessun punto nello statuto che regoli la presenza di familiari nel Consiglio".

Che rapporti ha mantenuto con la Fondazione Marini San Pancrazio di Firenze?

"Faccio parte del consiglio, ho partecipato a una riunione e presto ce ne sarà un’altra. Sarebbe auspicabile collaborare, nell’interesse di Marini. La mia è una mano tesa. Diverso è il capitolo economico: la Fondazione di Pistoia assegna un contributo alla consorella di Firenze, ma l’ammontare di quel contributo non può essere stabilito da una sola parte, deve essere concordato. Tant’è che noi abbiamo continuarlo ad assegnarlo, anche se non negli importi richiesti".

Argomento conservazione: come stanno le opere di Marino al Tau?

"Bene, pur consapevoli delle maggiori fragilità a cui sono esposti in particolare i gessi. Il nostro comitato scientifico non sarà composto da chimici, ma stiamo comunque parlando di professionisti che hanno alte competenze e che sanno valutare lo stato delle opere".

linda meoni