
I ragazzi della III D (Acerboni/Fotocastellani)
Pistoia, 8 maggio 2019 - Una 'discriminazione scientifica' che classifica microrganismi e piante con la dicitura "nome comune di cosa" che, di fatto, equipara le piante e gli organismi infinitamente piccoli a dei sassi o a delle sedie, cioè a oggetti del tutto inanimati. E' per tentare di colmare questa 'ingiustizia' che i ragazzi della III D della scuola secondaria di I grado Martin Luther King di Bottegone hanno scritto una lettera alla prestigiosa Accademia della Crusca.
Tutto è cominciato in occasione dei preparativi per il progetto inserito nel Giardino delle invenzioni in questi giorni allestito nel chiostro del convento di San Domenico, come raccontano i ragazzi nella lettera. "Vi scriviamo perché lavorando a un progetto scientifico relativo ai microrganismi ci siamo interrogati su un aspetto dell'analisi grammaticale italiana. In dettaglio, abbiamo rilevato una 'discriminazione scientifica': il termine con il quale vengono etichettati indistintamente microrganismi, alghe, funghi e piante, cioè 'nome comune di cosa', potrebbe risultare scientificamente scorretto. In base a questa classificazione, ad esempio, la betulla, che è una pianta e quindi un essere vivente, è eguagliata a un sasso o a una sedia, comuni oggetti inanimati".
"Se invece fosse riconosciuta a questi organismi l'effettiva natura di esseri viventi - continuano i ragazzi - si onorerebbero tutti gl istudiosi che hanno osservato e fatto ricerca su queste forme di vita". Ma i ragazzi vanno oltre, proponendo delle soluzioni: "La prima soluzione che abbiamo individuato prevede la macrodivisione in due grandi gruppi, cioè 'esseri viventi' e 'non viventi'. La seconda propone una classificazione più precisa: in aggiunta alle categorie già esistenti di persona e cosa, potremmo aggiungerne una terza, cioè 'nome comune di organismo vivente', che igloberebbe tutti gli animali, gli esseri viventi non umani. Speriamo che queste nostre riflessioni possano essere prese in considerazione".