Lo sfratto eseguito in via Casello: "Si trattava dell’ennesimo accesso"

Lo sfratto parziale a via Casello ad Agliana conclude una lunga vicenda giudiziaria. Emergono questioni legate all'occupazione abusiva e all'emergenza abitativa. Famiglia proprietaria e inquilini cercano soluzioni.

Lo sfratto eseguito in via Casello: "Si trattava dell’ennesimo accesso"

Le famiglie. di. via Casello

Lo sfratto eseguito solo in parte lunedì mattina in via Casello ad Agliana è l’ultimo atto di una vicenda giudiziaria che va avanti da venti anni. A spiegarlo è l’avvocato Stefano Ruggieri, del foro di Prato, che assiste la famiglia dei proprietari della casa colonica, riconosciuti tali con una sentenza del Tribunale di Pistoia nel 2011, poi impugnata dagli inquilini, e infine confermata un anno fa.

"Si tratta di una vicenda processuale che va avanti dal 2004 – chiarisce l’avvocato Ruggieri – Ribadisco che tutto si è svolto in maniera legittima, anche questo ultimo accesso degli ufficiali giudiziari. E sottolineo che nessun minore è stato cacciato fuori di casa. E’ stata mia premura infatti fare una verifica con i servizi sociali, che mi hanno confermato che nessun bambino risultava residente nell’immobile. Al centro del contenzioso, c’è invece anche un altro aspetto, ovvero il fatto che l’immobile sia stato di fatto occupato anni fa, da una famiglia che ha concesso in locazione gli appartamenti, dichiarandosi proprietaria, pur non essendolo e riscuotendo i canoni in maniera abusiva. Lo scorso giugno i beni dovevano essere rilasciati, tant’è che fu tentato un primo rilascio con l’ausilio della forza pubblica. Grazie alla disponibilità dei proprietari fu accordato l’ennesimo rinvio delle operazioni, affinché tutti gli occupanti potessero trovare una sistemazione. Lunedì mattina, l’ufficiale giudiziario del Tribunale di Pistoia, con l’ausilio dei carabinieri della stazione di Agliana e della locale Polizia Municipale, non ha potuto che dare corso alla liberazione dei beni in ottemperanza alle sentenze emesse dall’autorità giudiziaria. I proprietari hanno ritenuto di concedere al signor Massimiliano Pacini (che minacciava il suicidio) e a un’altra famiglia un ulteriore rinvio al 25 ottobre per il rilascio degli ultimi due appartamenti occupati".

La vicenda di via Casello, in ogni caso, riporta l’attenzione sul problema dell’emergenza abitativa che riguarda non solo il comune di Agliana. La necessità di alloggi popolari è molto sentita. Dall’altra parte, la famiglia Pacini ribadisce le sue ragioni e chiede che sia trovata per tutti gli inquilini una soluzione che possa rispondere alle loro esigenze.

M.V.