Lo shopping? Online. E avviare un’attività diventa un’avventura per pochi coraggiosi

I dati elaborati da Confesercenti evidenziano un calo di aperture. In dieci anni persi decine di esercizi di abbigliamento e accessori. Solo nel comparto del web si registra la nascita di nuove imprese.

Lo shopping? Online. E avviare un’attività diventa un’avventura per pochi coraggiosi

Lo shopping? Online. E avviare un’attività diventa un’avventura per pochi coraggiosi

Una decrescita nemmeno troppo lenta e, comunque, visibile dal numero di attività commerciali aperte nel tessuto produttivo provinciale nel giro di dieci anni. E, di conseguenza, minori presìdi sul territorio con la consequenziale diminuzione della possibilità di poter scegliere i prodotti che si vuole acquistare toccandoli con mano ma, piuttosto, lasciando spazio agli acquisti online: del resto, attività del genere stanno vedendo un grande sviluppo anche nella nostra provincia.

A rimettere insieme i dati dell’ultimo decennio ci ha pensato Confesercenti, sulla scia dei numeri pubblicati dal proprio Osservatorio nazionale che prendono spunto da dati camerali. Il crollo delle nascite riguarda quasi tutte le tipologie di commercio in sede fissa e pubblici esercizi: cali particolarmente rilevanti si registrano per i negozi di articoli di abbigliamento, calzature e accessori (-83% e -25 nuove aperture rispetto al 2013), commercio ambulante (62 attività in meno in un decennio) e la ristorazione sempre più fluttuante (-73%). Un dato parziale ancora più preoccupante, però, riguarda proprio questo settore: da gennaio a settembre si sono registrate 14 nuove aperture contro le 37 totali di tutto il 2022. Male anche bar, gestori di carburanti e settore alimentare.

Tra le attività del commercio, le nascite di imprese aumentano solo nel segmento internet, che vede esplodere le iscrizioni rispetto a 10 anni fa. Un paragone? In nove mesi quest’anno ci sono stati 37 avviamenti mentre nel 2013 furono 20 nell’arco dei dodici mesi. "Meno presenza di negozi – commenta il vicedirettore provinciale di Confesercenti Stefano Giachetti – porta inevitabilmente a meno socialità, meno sicurezza, più degrado, con un grave impatto non solo sul settore del commercio, ma anche sull’offerta di servizi ai cittadini. Per cercare di invertire la tendenza, stiamo lavorando sull’assistenza creditizia e su un progetto di formazione per aspiranti imprenditori. Confesercenti Pistoia si è convenzionata recentemente con la Cassa del Microcredito Spa, intermediario finanziario specializzato nella concessione di piccoli finanziamenti. Lo strumento è particolarmente appropriato per le attività in fase di start-up, con un importo massimo finanziabile di 40mila euro".

Fra l’altro, a livello regionale i dati di flessione sono sostanzialmente in media col valore nazionale: iscrizioni al -8% confrontando gli ultimi due anni (stesso indice nel resto del Paese) che arrivano al -52% (contro il -54% italiano) di aperture nel giro di un decennio. La domanda, però, resta semplice ed immediata: cosa ci si può aspettare dal futuro a fronte di un trend in grande depressione? Secondo le rilevazioni Istat riattualizzate da Confesercenti, è apparso nell’ultimo periodo un clima di maggior fiducia per il commercio tradizionale puntando ad un leggero recupero che si trasforma in un messaggio di speranza per il Natale alle porte. Il tutto in un quadro complesso con il caro-vita ed i tassi di interesse che pesano sul portafoglio.

S.M.