Dopo il "no" arrivato dalla Giunta regionale al via libera per la riqualificazione di Tana Termini, che vi abbiamo anticipato ieri sulle nostre colonne, è stata una giornata di reazioni e di prese di posizione. A partire da quella dell’assessora regionale all’ambiente, Monia Monni, che ha voluto ’ufficializzato’ la decisione presa. "Il lavoro della Conferenza dei servizi si era concluso ritenendo che non sussistessero le condizioni per una pronuncia positiva di Via (Valutazione di impatto ambientale) – afferma Monni – avendo riscontrato la presenza di impatti negativi sulle componenti ambientali traffico indotto, risorsa idrica, biodiversità, aspetti socio-economici e salute pubblica, non sufficientemente mitigabili. Come Giunta abbiamo, quindi, deciso di dare seguito a questo preciso lavoro di valutazione esprimendo parere negativo sul progetto". E non mancano le punzecchiature politiche: "Vedo una propaganda di dubbio gusto da parte di Fratelli d’Italia che tenta di intestarsi lavoro e meriti altrui, seppur sia ignoto a tutti coloro che hanno lavorato al procedimento di valutazione del progetto dell’impianto di Tana Termini quale possa essere stato il loro contributo".
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il consigliere regionale dem Marco Niccolai. "Adesso voltiamo pagina e rilanciamo con prospettiva la visione di questo territorio per uno sviluppo sostenibile – afferma il presidente della commissione Aree Interne – le ripercussioni e gli impatti sul territorio sono state considerate negative: dal traffico alle conseguenze sull’acqua e sulla biodiversità fino alla salute pubblica. Esprimo il mio apprezzamento per la decisione che la giunta ha preso dopo aver fatto l’istruttoria tecnica come previsto dalla legge".
Prima di decretare la chiusura di questo capitolo, però, sembra che ci sia da attendere ancora: al di là, infatti, di sapere come potrà essere riqualificata quell’area, ci sono altre questioni legali. Infatti nel fallimento della Sistemi Biologici Srl, che precedentemente gestiva l’impianto, la gara ha visto la cessione d’azienda alla Pistoia Compost Srl, ovvero la società che ha rilevato l’area e presentato il progetto, di fatto adesso bocciato, che aveva avuto il benestare dal giudice, appunto condizionato al rilascio della nuova autorizzazione.
L’impianto di Tana Termini rientra in un quadro che vede tutta la provincia al centro di progetti ed investimenti sugli impianti di riciclo, termovalorizzatori e quant’altro, indipendentemente da ciò che adesso succederà a Montale. Dalla discarica del Cassero a Cantagrillo, passata da qualche anno proprio nelle mani di Herambiente e che da programmi dovrebbe rimanere in funzione fino al 2033 – anche se ci potrebbe essere un ulteriore allungamento – , sarà da vedere anche quello che sarà il futuro per lo smaltimento della carta e del cartone al Dano di via Toscana che interessa da vicino il capoluogo: anche in questo caso la strada sembra tracciata visto che fa già parte del nuovo Piano regionale dei Rifiuti ma servirà comunque del tempo affinché tutto possa entrare in funzione.