L’oasi: una mostra e un libro raccontano la storia e il cambiamento

Il Padule di Fucecchio, patrimonio da preservare, viene celebrato in un evento a Pescia con la presentazione del libro "Il gioco del chiaro" e una mostra dedicata. Autori e esperti discutono della cultura e della trasformazione dell'area, invitando alla riflessione sulla sua attualità e conservazione.

L’oasi: una mostra e un libro raccontano la storia e il cambiamento

Due gli. appuntamenti: domani la presentazione del volume «Il Gioco del chiaro»,. e venerdì 25,. un. incontro. con agli studenti delle scuole

Il Padule di Fucecchio non è solo un ambiente particolare da salvaguardare, ma ha anche una sua cultura, un patrimonio che è parte integrante della nostra storia e che non va disperso. Alcuni anni fa Giovanni Franceschi e Maria Coletta Quiriconi raccontarono nel libro "Il gioco del chiaro" (Edizioni dell’Erba) le sue varie implicazioni sociali e le trasformazioni dell’area nell’ultimo secolo. Si è partiti da qui per gli eventi che saranno realizzati dal Cai, sezione di Pescia-Valdinievole, all’istituto agrario "Anzilotti": domani, sabato alle 9,45, si parlerà appunto di "Cultura e vita padulana negli scritti e nelle raccolte di Giovanni Franceschi", con la presentazione del volume "Il Gioco del chiaro", a cui seguirà l’inaugurazione di una mostra di oggetti e immagini, relative all’area umida, sempre di Giovanni Franceschi. La scelta dell’istituto agrario, che ha patrocinato l’iniziativa, insieme al comune di Pescia, non è casuale. Giovanni Franceschi, scomparso nel 2023, infatti si è diplomato all’agrario, prima di laurearsi in Scienza della produzione animale. Alla tavola rotonda interverranno Gianfranco Fucci, presidente del Cai di Pescia; Maria Coletta Quiriconi, coatrice del volume, Aldemaro Toni, editore Edizioni dell’Erba, Emilio Bartolini, storico e ricercatore, Laura Bonanno, delegata della Lipu di Pistoia e Gabriele Galligani, giornalista. Inoltre venerdì 25, ci sarà un incontro aperto anche agli studenti delle scuole secondarie di Pescia. Quella degli autori del testo è una testimonianza e una riflessione sull’attualità. Una trasformazione che ha portato alla scomparsa della tipica fauna che popolava i canali dell’area umida: ranocchi, tinche, lucci. Tutto questo però avveniva quando all’apparenza non cambiava niente e il Padule a una lettura superficiale sembrava quello di sempre, nel suo eterno fascino. "Se dunque, nel momento del massimo successo di pubblico il Padule – scrive Franceschi – si presenta profondamente modificato rispetto a ciò che è stato per secoli, forse è il caso di parlarne...". Il Cai ha raccolto questo invito e sta promuovendo incontri. A febbraio c’era già stato un evento a Monsummano. E dopo quello di Pescia, ne saranno promossi altri.

Niccolò Galligani