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L’ultimo spettacolo. Una chiesa gremita per salutare ’Nando’. Il manager delle star

In San Paolo il grande abbraccio corale della famiglia e dei suoi artisti. Le parole dei collaboratori: "Sei stato un padre, un amico, un maestro". Don Biancalani: "Un uomo che ha fatto tanto per la città di Pistoia".

L’ultimo spettacolo. Una chiesa gremita per salutare ’Nando’. Il manager delle star

I familiari di Fernando Capecchi. In alto, la chiesa gremita (Acerboni/fotoCastellani)

L’ultimo spettacolo di Fernando Capecchi è andato in scena ieri mattina nella chiesa di San Paolo a Pistoia. Il funerale del ‘padre’ della Vegastar ha visto la presenza di molti degli artisti della sua scuderia: da Carlo Conti a Leonardo Pieraccioni, passando per Paolo Vallesi, Gaetano Gennai, Walter Santillo, Graziano Salvadori, Eleonora Di Miele, Francesca Fialdini, Omar B.

Un abbraccio corale da parte di artisti che devono molto all’impresario (come spesso amava definirsi) di Ramini e che non sono voluti mancare all’ultimo saluto. Ieri mattina intorno alle dieci la salma di Fernando Capecchi è stata trasportata dalle cappelle del commiato della Misericordia di Pistoia in via del Can Bianco alla chiesa di San Paolo, dove a celebrare il rito funebre è stato il parroco di Ramini, don Massimo Biancalani.

Molta la commozione, soprattutto all’omelia, quando il parroco ha ricordato la figura di Capecchi, il suo amore per il paese di Ramini e il sostegno dato allo stesso sacerdote quando questi decise di intraprendere la strada dell’accoglienza dei migranti. "Essere così numerosi per l’ultimo saluto a Fernando - ha detto don Biancalani - è un segno tangibile dell’affetto tributato a un uomo che tanto ha fatto per la città di Pistoia. Capecchi era legatissimo al suo territorio, al punto che aveva deciso di mantenere il quartier generale della Vegastar a Ramini, nonostante la sua attività abbia da decenni una rilevanza nazionale e internazionale. E questo non può che essere un lascito importante".

"Una figura davvero importante quella di Capecchi - ha aggiunto don Biancalani -: gentile e sensibile. Il suo messaggio è vivo in noi, seppure in una dimensione che non possiamo vedere, ma che siamo bene in grado di comprendere".

La figlia Elena ha letto un brano di Sant’Agostino. Poi è stata la volta dei collaboratori della Vegastar, la "famiglia allargata di Nando", come l’ha definita dal pulpito don Biancalani. "Siamo la tua squadra - hanno detto con la voce rotta dalla commozione -: siamo qui in formazione per accompagnarti in questo altro viaggio. Tu ci hai scelti uno per uno e noi ti ringraziamo per averti incontrato. Sei stato per noi un padre, un amico, un maestro. Ci hai dimostrato che la grandezza va di pari passo con l’umiltà, con il rispetto, la gratitudine e anche una certa dose di leggerezza. Ed è proprio la tua ironia che ti permetterà di essere immortale nei nostri ricordi".

Nel parlare della grandezza di Capecchi rispetto anche alla città di Pistoia, don Biancalani si è detto dispiaciuto per l’assenza di una rappresentanza formale del Comune di Pistoia (anche se, poi, nella seduta del consiglio comunale è stato osservato un minuto di silenzio).

Quindi è intervenuta la consigliera regionale Federica Fratoni, che ha ricordato quando da presidente della Provincia contribuì a riproporre il grande progetto di Capecchi, lo spettacolo ‘Il futuro? E’ uno show’. "Fernando in questi anni non mi ha mai abbandonato - ha ricordato -. E’ stato amico vicinissimo, ci sentivamo e avevamo modo di parlare spesso quando ci trovavamo al bagno Adele, nella sua amata Versilia. Una figura, la sua, che ha fatto tanto per la nostra città e della quale Pistoia forse non si è resa conto fino in fondo".

Davide Costa