L’unione fa la forza. Medici e volontari per combattere il tumore al seno

Le associazioni in prima linea non soltanto nella prevenzione ma anche nel supporto alle pazienti sottoposte al trattamento chirurgico . Il tutto insieme alle ’breast unit’, centri di senologia multidisciplinari .

L’unione fa la forza. Medici e volontari per combattere  il tumore al seno

L’unione fa la forza. Medici e volontari per combattere il tumore al seno

Pistoia, 3 luglio 2024 – Molte associazioni di volontariato tutelano la salute della donna dalla patologia oncologica più frequente, il tumore alla mammella. Lavorano secondo molteplici modalità, in primis coltivando la cultura della prevenzione che permette di contenere le conseguenze peggiori della malattia, grazie alla diagnosi precoce. L’associazionismo lavora anche quando ci sia da supportare una paziente sottoposta al trattamento chirurgico e terapeutico, con una serie di strategie di accompagnamento al recupero della autosufficienza: per usare le parole di Europa Donna Italia – associazione che fa rete fra quelle attive sul cancro alla mammella – più siamo e più contiamo e, aggiungiamo, più possiamo fare. L’associazionismo diventa presenza concreta che, se unita alle competenze delle breast unit, permettono di rispondere in maniera totale alla salute del seno.

L’inglesismo sta a significare un centro di senologia multidisciplinare, un’equipe sanitaria dove non esiste una figura più importante di un’altra, ma molto più efficacemente i professionisti interagiscono per offrire piena assistenza, migliorando le possibilità di guarigione: un +18% di guarigioni maggiori per le pazienti seguite dalla breast (dati Europa Donna) è un dato incoraggiante, disporre di un centro multidisciplinare facilmente raggiungibile permette alle pazienti di disporre di cure adeguate in loco, senza l’ulteriore disagio di spostamenti impegnativi.

Nel costituire le unità operative multidisciplinari, grazie anche all’impegno di Associazione Toscana Tumori, è stata aperta la via alla partecipazione attiva dei cittadini, rappresentati da associazioni di volontariato che, dotate di requisiti specifici, ne diventano parte integrante: nella breast del San Jacopo – coordinata da Maria Sciamannini, Direttore della chirurgia senologica e referente alla struttura operativa complessa di Senologia diretta dal dottor Luis Jose Sanchez – l’associazione è Voglia di Vivere, attiva sul territorio da oltre 30 anni e nata da ex pazienti che il cancro alla mammella l’hanno vissuto sulla propria pelle. Lavora con concreta consapevolezza con la breast del San Jacopo dando supporto alle donne in terapia, mentre la sua ‘spin off’ Progetto Elisa – nata in memoria di una ragazza che il cancro si è portata via prematuramente – è attiva nella prevenzione con le donne più giovani, che per età non rientrano nello screening. Altre due realtà associative aderenti a Europa Donna e a Toscana Donna sono strategiche nella prevenzione: Annastaccatolisa e Lilt. La prima è un’altra associazione nata per ricordare il coraggio di Anna Lisa, anche lei strappata troppo presto alla vita: sua mamma Roberta, ‘piccola donna’ nella struttura fisica ma di forza immensa, ha raccolto il testamento spirituale della figlia facendolo diventare un punto di forza per la ricerca. Ogni anno ‘Mamy Roberta’ riesce a mettere insieme una cifra importante per sostenere quella sul carcinoma triplo negativo, lo stesso che in tre anni le ha portato via Anna Lisa.

L’associazione Annastaccatolisa è già all’ottava assegnazione di una borsa di studio, rivolta a ricercatrici di età inferiore ai 40 anni, con l’intento di non far fuggire dall’Italia studiose di valore: la selezione è curata da una commissione di sei specialisti in epidemiologia, oncologia, genetica (4 toscani e 2 di altre regioni italiane) il cui parere, secondo criteri tecnici di alto livello, assegna la borsa.

"Raccogliere i fondi necessari è impegnativo, ma non sono sola" racconta Mamy Roberta "perché ho il sostegno, materiale e affettivo, dagli stessi amici che stettero vicini ad Anna Lisa durante la malattia". La Lega Italiana Lotta ai Tumori lavora a tutto tondo sulla prevenzione, un impegno che a Pistoia si conferma con l’attività degli ambulatori di via Andreini, dove alla salute della donna è riservata un’attenzione particolare, non solo con la gestione della segreteria screening di pap test e mammografie. Lilt Pistoia, infatti, custodisce l’eredità culturale di Giancarlo Piperno, il radiologo che nel 1961 fondò la sezione e che negli anni ha visitato generazioni di donne, contribuendo in maniera significativa a generare la cultura della prevenzione. A lui Lilt Pistoia ha intitolato l’omonima Fondazione, proprio con l’intenzione non solo di mantenerne vivo il ricordo, ma soprattutto per valorizzare il patrimonio culturale lasciato da questo medico, come ci ha spiegato la Presidente Giulietta Priami: "La Fondazione nasce proprio per consolidare il lavoro che Lilt da sempre ha fatto per la città e garantirne la continuità ai pistoiesi. È stato impegnativo farlo, ma abbiamo considerato che fosse un importante investimento per la città, per preservare una ricchezza di un lavoro svolto con dedizione e che valorizza il volontariato". Sempre nell’ottica di assicurare il benessere con la prevenzione, Lilt gestisce anche lo screening per la ricerca del sangue occulto, occupandosi anche di distribuire l’apposito kit negli ambulatori di via Andreini).

Alessandra Chirimischi