REDAZIONE PISTOIA

Ma quale amore?. La narrazione malata. La parola e il suo valore al Festival Pari e Dispari

Quattro classi quinte dell’Istituto Pacini hanno partecipato al confronto con chi, ogni giorno, ha a che fare con il linguaggio scritto e parlato.

Ma quale amore?. La narrazione malata. La parola e il suo valore al Festival Pari e Dispari

Quattro classi quinte dell’Istituto Pacini hanno partecipato al confronto con chi, ogni giorno, ha a che fare con il linguaggio scritto e parlato.

Ciò che insegna il mestiere del tradurre ha a che fare dichiaratamente con la vita: per capire realmente qualcosa, anche la semplice frase, occorre conoscere tutto il testo. Ovvero, è la storia di ognuno a raccontarci e non il singolo "episodio", la minuscola frazione di vissuto. La parola e il suo valore – assieme a quel possibile effetto boomerang che può innescarsi – al centro del partecipato incontro di ieri mattina all’Istituto Pacini di Pistoia, nell’ambito del festival "Pari e Dispari" sugli stereotipi di genere, dove quattro classi quinte hanno avuto l’opportunità di incontrare e confrontarsi con chi la parola la maneggia quotidianamente per lavoro. Al tavolo c’erano infatti Silvia Pozzi e Leonardo Marcello Pignataro, traduttori l’una dal cinese all’italiano l’altro dall’inglese e russo all’italiano, con anche Alessandra Repossi, e la giornalista Valentina Conte responsabile della redazione di Pistoia de La Nazione. Ognuno, per le proprie competenze, ha rappresentato ai ragazzi e alle ragazze la responsabilità della parola, quella che sposta l’opinione, il pensiero e l’emozione del lettore, sia delle notizie di cronaca – di qualsiasi colore essa sia – sia di una storia frutto di fantasia letteraria. Dal genere neutro, che esiste in alcune lingue e non in altre, assieme a singolari e plurali ‘equivoci’, passando per le parole intraducibili, quelle cioè che in italiano non hanno un corrispondente esatto; e poi il "raptus" o "l’amore che uccide", a proposito di chi scrive di femminicidio sui giornali contribuendo ad alimentare una narrazione insana della notizia.

"È stato per noi un piacere e un onore ospitare la terza annualità di Pari e Dispari – ha commentato la dirigente del Pacini, Marzia Andreoni –, poiché ci riconosciamo in pieno nei valori veicolati da questa manifestazione. Alla tematica i nostri studenti e studentesse hanno risposto con la consueta volontà di fare bene, accompagnati con dedizione dai docenti e hanno portato avanti un lavoro che per il riscontro ottenuto ritengo eccezionale. Hanno insomma dimostrato di credere in ciò che facevano. Una bella esperienza, che ha arricchito anche la mia esperienza e la mia formazione. Grazie quindi per averci coinvolto in questa iniziativa".

Nella mattinata hanno portato i loro saluti la consigliera provinciale di parità Chiara Mazzeo che ha ricordato il senso di questo festival e la vicedirettrice de La Nazione, Cristina Privitera. Il festival, ricordiamo, è patrocinato dalla Provincia di Pistoia ed è sostenuto da Chianti Banca, Unicoop Firenze e sezione soci Coop di Pistoia. E’ realizzato con la collaborazione della libreria Lo Spazio, dell’agenzia Etaoin media & Comunicazione e dal portale Luce! del Gruppo Monrif.

linda meoni