Saverio Melegari
Cronaca

Maltempo, danni contenuti per i vivaisti. “Ma senza manutenzione il disastro è solo rimandato”

Michelucci (Avi): “Per le piante rimaste sommerse, le conseguenze si vedranno fra qualche mese”. Magazzini (Confagricoltura): “Chiesto un incontro al Consorzio di Bonifica, serve più tutela”

Allagamento nei vivai a causa del maltempo

Allagamento nei vivai a causa del maltempo

Pistoia, 19 marzo 2025 – La grande quantità di pioggia che si è abbattuta sulla nostra provincia, a differenza di quanto accaduto il 2 novembre 2023, non sembra aver causato troppi disagi al comparto vivaistico. A dirlo all’unisono sono i rappresentanti di Confagricoltura e dell’Associazione Vivaisti Italiani anche se le criticità si sono viste in tutta la sua complessità, soprattutto in collina. E allora cosa potrebbero fare gli operatori del verde di fronte a questo quadro? Magari essere maggiormente protagonisti della manutenzione e della pulizia di boschi, campi incolti e terreni abbandonati.

“Purtroppo le cattive manutenzioni dei fiumi e dei canali idraulici di varie dimensioni stanno portando sempre più spesso a dover convivere con questi scenari drammatici – afferma Luca Magazzini, presidente di Confagricoltura Pistoia – sappiamo bene che non si può avere il ’rischio zero’ però è altrettanto vero che gli scenari dell’innalzamento del letto dei torrenti montani ricoperti da vegetazione, rami secchi, alberi sradicati da terra e quant’altro è una scena sempre più frequente. Da lì, poi, i detriti si accumulano e quando ci sono queste piogge importanti, scendono a valle e arrecano danni. Non a caso, in tempi non sospetti, abbiamo chiesto come associazione di categoria, e assieme anche ad altri, un incontro col Consorzio di Bonifica su questa specifica: fare il punto della situazione e capire se le modalità di manutenzione utilizzate negli ultimi decenni siano sufficienti o meno, sennò c’è solo da pregare che non venga ancora qualcosa di peggiore rispetto a quanto visto in questi giorni”.

Manutenzione nei torrenti, canali e fiumi unita all’abbandono delle colline: i problemi sono questi? “L’uomo in collina non trova più redditività – aggiunge Magazzini – di conseguenza se non ci sono introiti si sposta altrove. Ma, oggi, si pensa di spendere miliardi di euro nelle armi quindi, evidentemente, i problemi sono altri…”.

Una pioggia battente che, fra l’altro, è arrivata nelle settimane decisive per le spedizioni delle piante in tutto il mondo, nel periodo più importante di tutto l’anno per il distretto. “Non si sono riscontrati problemi specifici nei vivai – ammette Alessandro Michelucci, presidente Avi – e in quei campi dove le foglie delle piante sono rimaste sotto il livello dell’acqua per più di 48 ore le conseguenze si vedranno soltanto fra qualche mese. Devo dire, però, che il sistema ha retto grazie anche al lavoro di ripulitura di fossi e canali che i vivaisti portano avanti con costanza mentre quando si vedono interi boschi che finiscono lungo le strade si capisce davvero dove sia, oggi, l’abbandono”.