Suo figlio le aveva chiesto del denaro con un messaggio su Whatsapp da un numero sconosciuto, giustificandosi che gli si era rotto il telefono e che per questo aveva dovuto cambiare numero. Salvo poi scoprire, per fortuna senza averci rimesso i soldi, che si trattava di una truffa e che quello che le aveva scritto non era affatto suo figlio. È accaduto a una signora di Quarrata, Siliana Marraccini, che ha voluto raccontare l’accaduto per mettere in guardia le persone. "Devo ammettere che all’inizio ci stavo per cascare – racconta Siliana, ricordando la conversazione svolta via Whatsapp con la persona che si è spacciata per suo figlio, evidentemente essendo al corrente che il giovane era fuori città e anche di altre informazioni - mi scriveva che gli era caduto il telefono nell’acqua, che non gli funzionava più nemmeno la sim. Più io gli scrivevo domande e più quello (o quella) in modo evasivo rispondeva di avere "un problema" e di non sentirsi bene. Poi mi ha scritto di avere bisogno di pagare due acquisti, uno di 1.679,34 e l’altro di 854,65 euro, chiedendomi di poter saldare con la mia carta di credito". La donna, colta alla sprovvista e preoccupata per il figlio lontano, stava già abboccando, quando le è sorto il dubbio che sotto ci fosse qualcosa e ha domandato al ’falso’ figlio di potergli parlare a voce. "Mi rispondeva che non poteva parlare, che al momento era al telefono con la sua banca che aveva contattato perché non riusciva a scaricare l’applicazione home banking sul nuovo telefono – prosegue Siliana – ma io ormai mi ero insospettita e ho deciso di provare a chiamare mio figlio al suo solito numero di cellulare. Dopo uno squillo mi ha risposto lui in persona. Gli ho raccontato la storia dei messaggi, dei quali lui sbigottito non sapeva assolutamente nulla".
Nel frattempo lo sconosciuto ha continuato a chiederle nei messaggi di inviargli una foto del fronte e del retro della carta di credito, cosa che ovviamente Siliana non ha fatto. "Voglio divulgare per avvertire più persone possibili, per metterle in guardia e che non condividano i dati della carta di credito senza la certezza di chi ci sia dall’altro lato del telefono – ha concluso – questi disonesti evidentemente utilizzano come esca informazioni sulla nostra vita privata ed è molto facile abboccare". Un episodio emblematico, l’ennesimo, dopo che le istituzioni hanno chiesto di alzare l’attenzione sull’intera provincia di Pistoia.
Daniela Gori