Manifattura, andamento lento. Produzione industriale in calo

I dati di Confindustria Lucca, Pistoia e Prato sul secondo trimestre 2024 sono in linea con l’andamento nazionale .

PISTOIA

Segno meno nel secondo trimestre 2024 per la produzione industriale di Pistoia. Secondo le rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord l’area di Prato, Pistoia e Lucca fa registrare un calo del 2,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. A Pistoia la frenata è più forte della media della zona e fa segnare un -3,8%. Da dimenticare il dato del calzaturiero (-15,8%): un settore particolarmente importante nella nostra provincia che contribuisce trascinare verso il basso il dato complessivo. Sempre nel settore moda, l’abbigliamento-maglieria registra una frenata limitata nel singolo trimestre (-2,3%), ma un andamento complessivo dell’ultimo anno e mezzo non lontano da quello, pesante, della vicina Prato.

Sempre sovrapponibile al distretto pratese l’andamento del tessile (-7,4%). Collegato invece al distretto di Lucca, il settore carta-cartotecnica mostra però in provincia di Pistoia un andamento peggiore (-8,2%).

Segno negativo anche per chimica-plastica-farmaceutica (-5,3%), accompagnato però da previsioni positive. Infine, frena la produzione nel mobile (-5,5%), ma con una inedita ripresa degli ordini dall’estero e previsioni prevalentemente positive. Venendo ai segni più, la metalmeccanica pistoiese si distingue anche stavolta per la crescita (+5,9%), legata in ampia prevalenza al ferrotranviario. Positivo anche l’alimentare (+2,5%).

"La produzione del territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord - spiega il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini - non si discosta significativamente né dal dato nazionale e nemmeno, in alcuni casi, dal dato europeo. Sappiamo che il modestissimo incremento del Pil nazionale, +0,2% nel 2° trimestre 2024, è dovuto essenzialmente ai servizi, mentre l’industria sconta gli effetti di alcune dinamiche generali e i limiti del sistema-Paese. Le aspettative su questo 2024, caratterizzato dalla riduzione drastica dell’inflazione, sono state in parte tradite dall’’iperprudenza della Bce nel taglio dei tassi di interesse e nella ripresa dei prezzi di alcune materie prime. Non c’è stata per ora una ripresa della fiducia tale da far fare un salto ai consumi, soprattutto di alcuni settori. Nella dimensione locale ciò che ci penalizza, soprattutto in periodi difficili come l’attuale, sono i mali cronici di questa parte di Toscana: scarsità di infrastrutture, di cui è un esempio la situazione di Collodi-Villa Basilica per la strada della cartiere e le conseguenti penalizzazioni delle attività turistiche; un territorio fragile anche in parti che non ci saremmo aspettati (i casi recenti del pesciatino, ma prima ancora nel pratese e a Montale, sono eloquenti); limitata capacità di accogliere nuove imprese o consentire alle nuove di espandersi. Su questo – conclude – non possiamo intervenire se non segnalando i problemi e sottolineandone gli effetti negativi; cosa che facciamo sistematicamente".