
Quindici milioni, mutuo già firmato e si prepara il testo della gara: "Ma ci sono i tempi fisiologici"
Non "ritardo" semmai "giusta prudenza". Perché quando i progetti di recupero sono così imponenti come quello del Teatro Manzoni – basti una cifra a visualizzare la mole degli interventi: 15 milioni di euro, questo l’importo che balla – niente può essere lasciato al caso, tutto deve essere definito, compresa anche la possibilità d’inciampare in qualche ritardo burocratico. E allora l’immaginario sipario sul palco del principale teatro pistoiese calerà non più nel settembre di quest’anno come si era ipotizzato, ma nel settembre 2026. Previsione d’inizio lavori rimandata dunque, proprio perché non sia la fretta a comandare bensì l’intenzione esclusiva e scrupolosa di far bene.
"Il mutuo è stato sottoscritto dal Comune giorni fa, gli uffici sono al lavoro sul testo della gara. La gara stessa richiederà mesi per potersi dire conclusa ed espletata, poi i tempi fisiologici previsti dal codice degli appalti più eventuali ricorsi ed eccoci a rivedere la previsione d’inizio cantiere: estate 2026 – spiega il presidente della Fondazione Teatri di Pistoia, Giuseppe Gherpelli –. Questo significa che il Teatro Manzoni potrà ancora essere utilizzato per la prossima stagione, la 2025-2026. Lo slittamento in avanti dei tempi non significa che la nostra ricerca di soluzioni alternative per il cantiere del 2026 si sia fermata. Continuiamo a guardarci intorno e a cercare di definire accordi, prima di tutto sul territorio provinciale, quindi col Comune di Pescia per il Pacini, a Montecatini con la proprietà del Verdi, a Quarrata per l’uso del Nazionale che potrebbe essere un altro dei luoghi da prendere in considerazione. Ovviamente, salvo il Verdi, che avrebbe capienze simili al Manzoni, stiamo parlando di piccole sale, il che ci porta anche a un altro tipo di valutazione, ovvero la possibilità di modificare la programmazione, sperimentando nuove soluzioni e possibilità. La Saletta Gramsci e il cantiere appena aperto? Un segnale positivo, ma è molto probabile che non entri in funzione prima del 2027. Potremmo comunque considerarla una buona riserva per la stagione ancora successiva, la ’27-‘28".
La ‘chiusura del cerchio’ per individuare i sostituti del Manzoni avverrà, fa sapere Gherpelli, intorno alla fine di quest’anno. Sarà entro allora che i fondatori (Comune di Pistoia e Fondazione Caript) e i nove sostenitori (Provincia di Pistoia e Comuni di Abetone Cutigliano, Lamporecchio, Montale, Pescia, Pieve a Nievole, San Marcello Piteglio, Sambuca Pistoiese, Serravalle Pistoiese) avranno infine approvato e concordato il destino logistico della proposta teatrale del triennio che seguirà l’avvio del cantiere.
linda meoni