REDAZIONE PISTOIA

Marino, nuova mossa. La fondazione Marini farà ricorso al Tar sul commissariamento

L’annuncio dell’avvocato Carnacini dopo la decisione di Messina "Niente è stato fatto e il Tau resta chiuso: non ci sono attività. Le tenuta delle opere è a rischio e le entrate sono pari a zero".

La Fondazione Marino Marini ha presentato ieri mattina il ricorso al Tar, tribunale amministrativo regionale, contro il commissariamento dell’ente deciso dalla prefettura di Pistoia. Un atto che era stato preannunciato dall’avvocato Carlo Carnacini, presidente commissariato della Fondazione, e che non rappresenta quindi certo una sorpresa, bensì il proseguimento formale, e atteso, di una vicenda che, più passa il tempo e più appare lontana da una soluzione mentre Palazzo del Tau, che custodisce tante opere del Maestro, è desolatamente chiuso ormai da quasi quattro anni.

Il prefetto Licia Donatella Messina, come i nostri lettori ricorderanno, aveva annunciato il commissariamento della Fondazione alla fine del mese di ottobre, un mese durante il quale la città e i tanti sostenitori del mantenimento delle opere di Marino a Pistoia avevano vissuto con una certa apprensione, visto che l’avvocato Carnacini aveva annunciato, proprio per l’ottobre 2023, il trasferimento delle sei grandi opere alla sede di Firenze, in San Pancrazio. Per tutto il mese la città aveva atteso i camion che avrebbero provveduto al trasferimento dalla ex chiesa del Tau. Una trasferimento annunciato dopo l’annullamento del vincolo di pertinenza della Soprintendenza che legava le opere di Marino alla sua città: decisione del Consiglio di Stato su ricorso della Fondazione Marini che risale al maggio 2023. Ma niente era avvenuto.

Il prefetto Messina aveva quindi accolto la richiesta del notaio Antonio Marrese presentata a suo tempo. Marrese, lo ricordiamo, in questa vicenda è espressione, nel consiglio di amministrazione della Fondazione Marini, di Banca Intesa, istituto succeduto alla Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Rilevando irregolarità nella gestione della Fondazione il prefetto Messina ha affidato al neo incaricato commissario, l’ex prefetto di Torino Raffaele Ruberto, il compito di sanarle.

"La statura di un artista come Marini non credo possa consentire soste in quella che è l’attività voluta da chi questo ente lo ha fondato: promuovere e tutelare l’artista e le sue opere". Queste furono le parole del commissario Ruberto il giorno del suo insediamento, il 6 novembre scorso.

"A fronte delle roboanti dichiarazioni in conferenza stampa – è stato il lapidario commento di ieri dell’avvocato Carnacini – il dottor Ruberto non ha fatto nulla. Il Tau resta chiuso. Le attività sono inesistenti, le opere sono a rischio e le entrate a zero. Soltanto spese".

A Palazzo del Tau sono chiusi i tremila i pezzi che oltre a essere ostaggio del complesso contenzioso legale in corso sono anche ostaggio del tempo e dei suoi effetti.

Intanto domenica 17 dicembre c’è stata l’ultima manifestazione per Marino. L’idea lanciata da Claudio Rosati con l’associazione Amici della Politica si è concretizzata quando davanti al Museo Marini si è formato il primo nutrito gruppo di partecipanti all’inedito itinerario per Marino: Palazzo Comunale, Palazzo De Rossi e, infine, Palazzo Fabroni per rivedere o scoprire le opere di Marino.

l.a.