LUCIA AGATI
Cronaca

Massacrò il compagno di stanza: «Lo psichiatra non aveva colpa»

Prosciolto Luigi De Luca, responsabile della salute mentale

Luigi De Luca, psichiatra, responsabile Unità funzionale di salute mentale di Pistoia e, a destra, il suo difensore, l’avvocato Luca Bisori

Pistoia, 18 marzo 2016 -  NESSUNA responsabilità per lo psichiatra che aveva in cura Gianluca Lotti, 40 anni, seminfermo di mente, che la notte del 17 gennaio 2015, uccise a colpi di accetta, nel sonno, il suo indifeso compagno di stanza, Massimo Tarabori, di 53 anni. Lotti è stato condannato a trent’anni di carcere.

Sedici anni prima aveva massacrato, a colpi di spranga, la sua fidanzatina. Il dottor Luigi De Luca è stato prosciolto, ieri mattina, dal giudice per le udienze preliminari Alessandro Buzzegoli che ha dichiarato il non luogo a procedere nei suoi confronti.

Una decisione quasi inattesa che De Luca ha accolto con lacrime di gioia, abbracciando il suo difensore, l’avvocato Luca Bisori del foro di Firenze.

LO PSICHIATRA era accusato di omicidio colposo: secondo l’accusa aveva sottovalutato la pericolosità del suo paziente inserendolo in una comunità non adeguata. Il dottor De Luca ha sofferto molto per questa vicenda, sul piano umano e professionale. Proprio nel periodo in cui era indagato fu colpito, per strada, da un infarto e soltanto una tempestiva e strenua rianimazione gli salvò la vita.

«E’ stato l’anno peggiore della mia vita – ci ha detto ieri mattina, subito dopo il proscioglimento –. Ho messo tutto me stesso, ho messo tutta l’anima in questo percorso, sia dal lato umano che sul piano tecnico, ho messo tutta la mia passione e la mia competenza. Ma ci sono ambiti in cui nessun psichiatra può prevedere la complessità della mente umana, perchè ci sono aspetti oscuri, non evidenziabili. E in questo caso non c’era nessun segno, nessun sintomo, nessuna possibilità di previsione. Stava andando tutto bene. Ho sofferto molto, pur cercando di mantenere sempre la mia dignità e la mia serenità. Ho creduto fino in fondo alla giustizia».

De Luca e il suo difensore erano pronti ad affrontare sia la perizia che avevano chiesto al giudice, sostenuta anche dal pubblico ministero Luigi Boccia, che il rinvio a giudizio, chiesto dall’accusa.

L’avvocato Bisori non ha nascosto, ieri mattina, il suo stupore dopo l’accoglimento, in pieno della sua richiesta di non luogo a procedere.

«NEMMENO io – ha confessato – ci credevo così tanto...confidavo nella perizia, comunque dovuta, come approfondimento, ed eravamo pronti ad affrontare il processo. Ma sono stra-soddisfatto, contentissimo, perchè è stata ricosciuta l’estraneità del dottor De Luca, che ha operato nel migliore e più corretto dei modi. Era un fatto così difficile da spiegare e argomentare. Lo psichiatra è sempre il vaso di coccio, colui che ha fatto poco, male e non ha tenuto chiuso il “pazzo“ e quindi, per l’opinione pubblica, la colpa è sempre dello psichiatra perchè era lui che lo curava. E la delicatezza della professione diventa una grande fragilità processuale. Il giudice, da questo punto di vista, ha preso una decisione impopolare. Onore alla capacità di valutazione obiettiva e al coraggio del giudice».