Un maxi furto di cinquemila piantine di acero rosso, probabilmente avvenuto su commissione, nell’azienda Giacomo Giacomelli a Ramini. Il colpo è stato messo a segno la notte del 23 dicembre e i titolari si sono accorti del furto solo la mattina, quando erano rimaste solo le buche in terra. Si tratta dell’ennesima razzia di piantine nei vivai della piana pistoiese, furti che in alcune fasi dell’anno diventano più frequenti. Ora le associazioni di categoria chiedono più controlli da parte delle forze dell’ordine, per prevenire un fenomeno, quello dei furti di piantine, che è diventato un vero allarme. Impossibile difendersi, nel senso che è difficile recintare i terreni, specie nelle grandi aziende. Nel caso dei vivai Giacomelli non ci sarebbero state neanche le telecamere a presidio della zona.
Le piantine di specie come il Cupressuss Leylandii valgono molto sul mercato, si parla di migliaia di euro, e d’altra parte sono facili da trasportare e facili da piazzare tra gli addetti. Si tratta inoltre di produzioni in cui i vivaisti pistoiesi sono specializzati. Ma è molto anche il guadagno che si ottiene.
Le piante di acero adulto infatti hanno un costo che varia dai 3 ai 7mila euro.
Il titolare dell’azienda ha già denunciato il furto ai carabinieri, ma gli accertamenti in questo caso sono difficili da fare, specie dove non ci siano telecamere di sorveglianza con immagini da esaminare. E, soprattutto, è praticamente impossibile riuscire ad ottenere un risarcimento.
Altri furti sono stati messi a segni, nei giorni scorsi anche in altri vivai, nella piana, e in particolare a Badia e a Santomato. In alcuni casi, i ladri, trovadndo le telecamere di videosorveglianza le hanno oscurate coprendole con dei teli di nylon.
red. pt