ARIANNA FISICARO
Cronaca

Meno rischio con Anbi Toscana . Le azioni di tutela del territorio

L’ente coordina i Consorzi di Bonifica e dispone gli interventi di manutenzione e quelli a guasto. CLASSE 2E DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO ANNA FRANK DI PISTOIA.

Gli studenti in visita nella sede di Anbi con. il presidente Paolo Masetti

Gli studenti in visita nella sede di Anbi con. il presidente Paolo Masetti

Si, "Meno Rischio", un percorso formativo per enti, fra cui Anbi Toscana, associazioni di categoria e ordini professionali, promosso dalla Regione e volto a proporre nuove soluzioni contro alluvioni e frane, perché se il mondo cambia, dobbiamo cambiare anche noi, nel tentativo di ridurre il rischio di catastrofi e disgrazie. La nostra Toscana è per noi la regione più bella d’Italia, sospesa fra storia, cultura e natura che, con i suoi scenari spettacolari, sempre diversi di luogo in luogo, ci conquista ogni volta. I corsi d’acqua in particolare, ecosistemi unici in quanto habitat di tante specie diverse, sono da sempre risorse insostituibili per l’uomo, ma tanta bellezza non deve farci dimenticare che ogni medaglia ha il suo rovescio, che la natura può diventare pericolosa e dare luogo, anche in virtù del cambiamento climatico che di anno in anno si accentua sempre più, a eventi estremi, com’è accaduto nel 2023.

In questi contesti diviene fondamentale la presenza di un ente come Anbi Toscana, addetto alla gestione e alla tutela del territorio e delle acque irrigue e che coordina i Consorzi di Bonifica della Toscana, i quali, muovendosi come un organismo unico, si occupano dell’imprescindibile manutenzione ordinaria, degli interventi incidentali o a guasto, del monitoraggio, della progettazione e realizzazione di opere idrauliche nuove per il Genio Civile. Tutto ciò avviene su un territorio che accoglie ben 62 comuni, gestendo un reticolo geografico di 5.500 chilometri di acque pubbliche: un’enormità!

Ovviamente per interventi di questa portata diventano fondamentali la pianificazione, che viene effettuata con il piano urbano di bonifica o Pub, e i fondi, che in buona parte arrivano dal contributo che i cittadini delle aree interessate pagano. Cosa diversa per gli interventi a guasto, che non sono prevedibili, ora più che mai, e che necessiterebbero di un supporto maggiore e più costante da parte del Ministero. Specialmente in alcune aree, come quelle di Firenze e di Pistoia, gli interventi ordinari e straordinari sono numerosissimi: la sistemazione del bacino dell’Ombrone è costata ben 36 milioni di euro negli ultimi 5 anni! Obiettivo primario di Anbi Toscana, nella cui sede di Pistoia noi siamo stati incontrando e intervistando il neo presidente Paolo Masetti, è quello di svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, attenendosi strettamente a quanto stabilisce la normativa, proponendo nuove modalità di intervento, ma sempre attento alle tematiche ambientali.