Pistoia, 20 gennaio 2022 - La notizia di una morte per amianto a Pistoia riaccende i riflettori sul mesotelioma. Ma che cos’è? Si tratta di un tumore per fortuna raro che rappresenta meno dell’1% di tutte le malattie oncologiche. Si tratta, come si evidenzia sul sito dell’Humanitas, di una neoplasia che colpisce il mesotelio, il sottile tessuto che riveste la gran parte degli organi interni. La forma più frequente è quella che colpisce la pleura, il mesotelio che riveste i polmoni e la parete interna del torace. Più rari sono i mesoteliomi del peritoneo (mesotelio di rivestimento degli organi addominali) e dei testicoli.
Il più importante fattore di rischio per il mesotelioma è rappresentato dall’esposizione all’amianto: la maggior parte di questi tumori riguarda infatti persone che sono entrate in contatto con questa sostanza, a casa o sul posto di lavoro, o che vivono con persone che la lavorano. L’amianto, ricordiamolo, è un minerale che, per la sua particolare resistenza al calore, è stato in passato ampiamente utilizzato per le coperture e l’isolamento di tetti (in un materiale conosciuto come Eternit), navi e treni; nell’edilizia (tegole, pavimenti, vernici…); nelle tute dei vigili del fuoco; nelle automobili (componenti meccaniche e vernici) e in altri settori. Quando questo minerale viene frammentato, ad esempio durante il processo di estrazione mineraria o di rimozione del materiale isolante, viene emanata una polvere che, se inalata, può danneggiare le cellule mesoteliali, provocando in alcuni casi il tumore, anche decenni dopo l’esposizione. Bisogna dunque stare molto attenti ad evitare l’esposizione all’amianto.
Il mesotelioma è spesso difficile da diagnosticare poiché i suoi sintomi sono simili a quelli di molte altre malattie. Spesso esordisce con la comparsa di difficoltà respiratoria associata alla presenza di un versamento, che in alcuni casi può essere accompagnato da dolore toracico.